chiesto il processo

Chieti, infermiera in malattia, ma fa la maratona

Dipendente pescarese della Asl si assenta dal lavoro per un infortunio al piede, ma tre giorni dopo corre a Controguerra: ora è accusata di truffa aggravata

CHIETI. Per la Asl era a casa in malattia a causa di una infrazione della falange del primo dito del piede sinistro, lesione provocata da infortunio avvenuto in ospedale, sul luogo di lavoro. Ma la indisposizione, certificata dal medico, non le aveva impedito di partecipare a una gara podistica amatoriale. Per questo L.C. una infermiera di Pescara, dipendente del Santissima Annunziata di Chieti, ora è imputata di truffa aggravata ai danni della Asl.

La richiesta di processo è stata inoltrata al Gip (che deciderà a luglio), dal sostituto procuratore Giuseppe Falasca che ha coordinato le indagini dei carabinieri della polizia giudiziaria diretti dal luogotenente Bruno D’Antonio.

L’inchiesta è stata sollecitata dalla direzione della Asl nel dicembre del 2013 che a sua volta aveva avuto una segnalazione.

I fatti. La donna si era fatta male durante il lavoro con un lettino di ospedale. In seguito all’infortunio al piede, aveva ottenuto un certificato di malattia dal 7 (giorno dell’infortunio) al 21 novembre 2013. Ma il 10 dello stesso mese, 3 giorni dopo, l’infermiera, iscritta al gruppo podistico Runners Chieti, ha partecipato alla 17esima corsa di San Martino a Controguerra, in provincia di Teramo, una gara Fidal importante, organizzata dal gruppo podistico Avis Val Vibrata, alla quale parteciparono 3mila podisti provenienti da tutto l’Abruzzo e dalle regioni limitrofe, compresa l’infermiera di Chieti.

I militari hanno svolto diverse indagini fino a verificare anche tra le fotografie della competizione dove compariva anche la infermiera del policlinico, immagini che i carabinieri hanno acquisito agli atti. La donna risulta avesse regolarmente completato il percorso di 15 chilometri e su 3.000 partecipanti è arrivata 770settesima. Un bel risultato per chi ha una falange rotta. La assenza, secondo gli inquirenti non giustificata, avrebbe provocato alla Asl un danno di 1.600 euro.

Durante le indagini alla Asl i carabinieri della polizia giudiziaria sono andati oltre. Infatti gli stessi dirigenti hanno mostrato cifre allarmanti sull’assenteismo del personale al policlinico.

Solo per la categoria degli infermieri, registrano i militari, dal 1° al 30 novembre del 2013 sono stati calcolati 246 giorni di assenza. Dal 1° al 31 gennaio del 2014 i giorni di assenza aumentano a 640. Un numero che allarma non poco la dirigenza della azienda sanitaria dove i problemi del personale sono già preoccupanti al di là delle assenze legittime o meno.

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