Chieti, mascherate le statue del museo romano e Sgarbi dice sì

L’artista De Crecchio trasforma in elefanti e maiali le opere dell’antica Roma in mostra a Villa Frigerj. Su Facebook c’è chi si sgomenta ma per il famoso critico d’arte sono geniali

CHIETI. Maschere raffiguranti babbuini, elefanti, arieti e maiali messe sulle teste delle statue d’epoca romana del museo archeologico nazionale d’Abruzzo di Villa Frigerj. A dare il placet definitivo all’iniziativa, è il critico d’arte Vittorio Sgarbi. Nonostante già ci sia stata qualche polemica sui social network per il carattere «sconvolgente della mostra», l’irriverente Gaetano de Crecchio supera così una grande prova del fuoco. È lui che ha dato vita a quelle maschere in cartone, dipinte con colori naturali, realizzate a mano, e che rimarranno in esposizione fino al 28 febbraio. Arte da apprezzare o solo irriverenza? A rispondere non poteva che essere Sgarbi: «Un’ottima idea», commenta il critico, «per delle sculture che hanno in sé una grande tradizione classica, ma anche un gelo e una distanza che tutta la civiltà antica o delle civiltà morte comporta».

Poi anche un apprezzamento sulla manifattura delle opere: «Hanno delle dimensioni compatibili sui corpi. Sono divertenti e creative». Ciò che ha colpito il critico, d’altronde, resta il carattere di rottura della mostra: «Mi pare un’ottima iniziativa, che potrebbe scontentare qualche perbenista. Ma che nell’estro della fantasia anima i morti. Li agita e li fa tornare vivi. E mette a quelle statue togate e a quelle teste una vitalità che altrimenti non avrebbero». Gli apprezzamenti da parte di uno dei maestri più importanti della storia dell’arte non finiscono: «Idee vitalistiche, festose, giuste non solo per il Carnevale». Non poteva esserci giudizio migliore per l’iniziativa della direttrice del Polo museale regionale Lucia Arbace e per de Crecchio, lancianese di trentanove anni, etnografo visivo, è anche fotografo, ma soprattutto sperimentatore.

LE REAZIONI. Esplodono sui social. C’è chi, dopo aver postato una fotografia che ritrae una statua mascherata, commenta: «Sgomento, ditemi che non è vero». Poi di seguito altri nel post: «Cosa? Al museo? Cos’è? Carnevale»? Con una chiosa eloquente: «Il gusto dell’orrido». Il critico d’arte Massimo Pasqualone, invece, fa eco a Sgarbi: «Questo innesto non mi dispiace. Potrebbe essere una provocazione per attirare l’attenzione del pubblico su quello che è l’antico. Una provocazione intelligente, questi innesti, oggi, sono molto frequenti».

L’INIZIATIVA. Ne spiega le ragioni l’Arbace: «La missione del museo non è soltanto quella di riportare al passato. Queste maschere fanno scatenare la riflessione nel visitatore. Qualsiasi reazione non farà rimanere indifferenti». Una mostra che diventa «un mix di classicismo e di contemporaneità, uno sbeffeggio di Carnevale. Un corto circuito tra epoche diverse. Dopo il duro inverno, le catastrofi come quella di Rigopiano e la fuga dei turisti dalla regione, abbiamo voluto mettere in campo un intervento forte», continua la direttrice. Poi de Crecchio, che spiega il significato delle opere: «La maschera ha una valenza culturale enorme. Qui affiora l’idea junghiana di archetipo animale, di conoscimento della propria natura selvaggia, animalesca, profonda. Una riflessione sulla condizione umana, sulle paure esorcizzate dai riti del Carnevale e dagli amuleti totemici».

LA COLLEZIONE. Fanno parte della statuaria monumentale “d’età augustea” ricorda l’Arbace «proveniente da Amiternum e da Alba Fucens». Il piano terra ospita pure la celebre sala del Guerriero di Capestrano del sesto secolo avanti Cristo, realizzata da Mimmo Paladino nel 2011. Poi la collezione Pansa, che comprende bronzi, gioielli, vetri, avori, steli funerarie e oggetti di uso quotidiano e la collezione Numismatica con circa 15 mila monete tra cui l’aureo dell’imperatore Galba. Nel salone d’ingresso anche la colossale statua di Ercole Epitrapezios, del primo secolo a.C., rinvenuta ad Alba Fucens. Poi altre opere scultoree, come un letto funerario in osso proveniente da Collelongo.

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