Chieti, esposto in procura per i ripetitori della Finan 

Dopo la petizione, il comitato dei residenti annuncia manifestazioni di protesta. Stoppa: alterato il paesaggio che è anche un sito archeologico preromano

CHIETI. Ripetitori installati e residenti furenti che si dicono pronti ad ulteriori ricorsi legali a tutela della propria salute.

«Daremo vita», annunciano, «a manifestazioni di protesta eclatanti per far sì che qualcuno si accorga di noi».

Il mega ponte radio per le forze dell’ordine realizzato dalla Guardia di finanza a Colle Arenazze, in contrada San Salvatore, è diventato realtà. Nella giornata di mercoledì sono stati posizionati una serie di ripetitori sulla contestata antenna che sarebbe da catalogare, secondo quanto riferito nei mesi scorsi dalle Fiamme gialle, in “un’opera militare strategica” e per questo non soggetta a vincoli o a permessi a costruire particolari. Di tutt’altro avviso, ovviamente, coloro che abitano a ridosso di Colle Arenazze che hanno dato vita ad un comitato per contrastare l’opera.

E’ stato depositato anche un esposto alla Procura della Repubblica, accompagnato da una petizione popolare che ha toccato quota 250 firme, per denunciare una serie di presunte anomalie legate al posizionamento dell’antenna. Che poggia su un terreno di un privato preso in affitto dalla Guardia di finanza. Peccato che, ad oggi, nessun giudice si sia pronunciato in merito.

In compenso il ripetitore sembra essere ormai pronto all’uso malgrado non ci siano informazioni chiare su questa vicenda.

«Hanno installato le parabole nel silenzio più totale», lamenta il comitato di Colle Arenazze, «e continuiamo a non avere risposte dagli enti preposti. Intanto il paesaggio della collina è stato deturpato e di notte qualsiasi velivolo rischia la collisione con il ripetitore».

Questo perché il ponte radio, alto oltre 40 metri, non risulta illuminato a dovere.

«In barba», osservano quelli del comitato, «a qualsiasi prescrizione di legge in materia. Siamo davvero preoccupati».

Anche perché, ricorda il comitato, su Colle Arenazze insistono vincoli idrogeologici e paesaggistici come rimarca il professor Francesco Stoppa, geologo e docente alla D’Annunzio. «Urge appurare in tempi rapidi la sicurezza e la legalità dell’impianto. Il ripetitore ha alterato un paesaggio verde, l’unico a disposizione del popoloso quartiere del Tricalle che si è sviluppato in maniera caotica. Inoltre», sottolinea Stoppa, «nella collina vivono tassi e altri animali in estinzione».

Non basta. Colle Arenazze è un sito archeologico di assoluto interesse. «Presenta un abitato italico risalente addirittura», aggiunge Stoppa, «all’età del ferro e una necropoli preromana».

Il sindaco Di Primio fa spallucce e declina ogni tipo di responsabilità dell’ente. «La Guardia di finanza ha ribadito che è tutto in regola. Il Comune non ha competenze specifiche», dice, «ma vigilerà sul ripetitore a salvaguardia della salute pubblica».

Jari Orsini

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