Chieti, nove mesi di attesa per il test al cuore del bimbo

Il popolo di Facebook si indigna per il caso del piccolo di 7 anni. A una nonna, invece, salta l’operazione per tre volte

CHIETI. Nove mesi di attesa per una ecografia cardiaca (ecocardiogramma Mb) esame richiesto per un paziente di soli 7 anni e un’anziana di 82 alla quale è stato annullato per ben tre volte l’intervento al cuore. Storie raccontate con l’amaro in bocca che fanno indignare chi le vive e chi le ascolta con rispetto. Il papà del piccolo di 7 anni che ha necessità di sottoporsi al test cardiaco sfoga rabbia e indignazione sul web dove ha pubblicato la comunicazione ricevuta dalla Asl: la data dell’esame richiesto per il figlioletto fissata per martedì 24 marzo 2015. Mittente dello sfogo, «ma solo per conoscenza», il sindaco Umberto Di Primio che, qualche giorno fa ha dato l’ultimatum alla Asl: 15 giorni di tempo per conoscere le iniziative messe in campo dall’azienda per ridurre i tempi di attesa delle visite ospedaliere. «Non capisco perché, invece, se le visite sono a pagamento le fai nello stesso giorno o al massimo dopo una settimana» scrive il papà amareggiato. E subito scoppia il «caso» su Facebook con decine di interventi a sostegno di un papà furioso e preoccupato per la salute del suo bambino. «Tu hai tutte le ragioni del mondo» interviene Ilenia, «e ci facciamo amaro il fegato soprattutto quando è per i nostri figli. È una vita che proviamo a ribellarci ma la situazione è sempre la stessa».

«Mia figlia doveva fare il controllo a un anno di vita» racconta Emanuela «la ragazza del Cup mi rispose che avrei dovuto prendere appuntamento quando ero incinta! Altrimenti se pagavo 150 euro il posto c'era subito. In ospedale, invece, con la ricetta un anno e mezzo di attesa». Storie che si intrecciano, disagi che colpiscono persone di tutte le età. Come nel caso di M.S., classe 1932 il cui intervento al cuore è stato annullato per ben tre volte nell’arco di un anno. A raccontare al Centro un’altra storia di «sanità inadempiente» è il figlio. «Mamma doveva sottoporsi ad un intervento all’anca, ma le hanno diagnosticato un problema cardiaco. È entrata in lista d’attesa per la sostituzione della valvola aortica. In un anno hanno rimandato per tre volte l’intervento. Nel frattempo la patologia all’anca si è aggravata e se non si interviene subito con l’impianto della protesi mamma rischia di finire sulla sedia a rotelle». Dopo tutti questi falsi allarmi l’anziana ha cambiato ospedale e anche regione. Dall’Abruzzo è migrata nelle Marche. «Dove mi hanno assicurato» sostiene il figlio « che l’intervento al cuore si può evitare per privilegiare l’altro. Ora, chi ci ripaga del tempo perduto e delle ingenti spese sostenute per le visite cardiologiche?».

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