Fabrizio Fascione (penultimo a destra) con l’equipe ortopedica diretta dal professor Vincenzo Salini (quarto da destra)

Chieti: operata alla spalla a 96 anni, ora può muovere il braccio 

Intervento speciale alla Clinica ortopedica del Santissima Annunziata. Il medico Fascione: nessuno voleva tentare, ma noi abbiamo recuperato l’arto

CHIETI. Nessuno voleva operarla. Avevano paura di mettere le mani su una paziente tanto anziana e con un trauma molto complicato. E così la signora di 96 anni di Campobasso, M.I.G. le iniziali del suo nome, era tornata a casa con la prospettiva di non poter più utilizzare un braccio, a causa di una lussazione con frattura alla spalla, rimediata dopo una caduta dentro casa. La 96enne, però, non si è arresa ed è arrivata nella Clinica ortopedica di Chieti dove ha trovato un medico che non solo non si è tirato indietro di fronte alla complessità del caso, ma l’ha anche risolto brillantemente. Lui è il dottor Fabrizio Fascione, medico chirurgo nella Clinica ortopedica e traumatologica del Santissima Annunziata diretta da Vincenzo Salini, dove dal 2014 ha anche un incarico di alta professionalità in traumatologia dell’adulto. Fascione, laureato alla d’Annunzio con il massimo dei voti e specializzatosi in Ortopedia all’università Insubria di Varese, ha anche un incarico di docenza nella Scuola di specializzazione in ortopedia e traumatologia dell’università teatina.
«Ho incontrato la signora dopo che era stata dimessa dall’ospedale», racconta il medico, «il 13 luglio scorso aveva riportato una brutta lesione alla spalla, con una lussazione e una frattura. Generalmente la lussazione della spalla va ridotta in urgenza, vale a dire al Pronto soccorso, dove la signora è andata subito. Purtroppo, proprio la frattura ha fatto sì che i sanitari del Pronto soccorso dell’ospedale di Campobasso non riuscissero a rimettere a posto con le giuste manovre la spalla lussata».
Dal Pronto soccorso, la paziente è stata ricoverata per tre giorni in ospedale, in attesa di un’operazione che però alla fine i medici le hanno sconsigliato di fare. «Aveva bisogno di una protesi inversa», spiega ancora Fascione, «ed effettivamente, anche a causa dell’età avanzata, l’operazione si presentava complessa. Il suo medico curante l’ha inviata al mio studio privato e io, studiato il caso, le ho consigliato il ricovero a Chieti. Nel frattempo erano anche passati 12 giorni, aggravando la situazione, perché questo tipo di lesioni va trattato il prima possibile. Nonostante tutto, il 6 agosto c’è stato l’intervento, portato a termine con ogni cautela e precauzione che il caso imponeva. Ed è andato tutto bene. Già il giorno dopo la paziente ha chiesto se poteva essere dimessa perché si sentiva bene. Noi l’abbiamo tenuta in ospedale ancora per un altro giorno e poi l’abbiamo dimessa».
La 96enne ora si sta riprendendo in tutto e per tutto. Giovedì tornerà al Santissima Annunziata per una visita di controllo dal suo dottore. (a.i.)
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