Chieti, salta il Consiglio sull'aumento dell'Irpef

Comune: maggioranza di centrodestra divisa in fazioni, il sindaco si arrabbia

CHIETI. Tre dei cinque consiglieri dissidenti di centrodestra rientrano in aula al momento del voto, il presidente del consiglio comunale Dario Marrocco non li considera presenti e l'assemblea salta per mancanza del numero legale. Non passa, così, la delibera di aumento dell'aliquota Irpef. La maggioranza si rende protagonista dell'ennesima magra figura politica e resta appesa ad un filo.

La riunione di ieri conferma come la maggioranza di centrodestra sia ormai dilaniata da piccoli schieramenti interni che continuano a punzecchiare l'esecutivo con atteggiamenti stucchevoli da far invidia ad un asilo nido. Ad aggravare la situazione, la scarsa comunicazione istituzionale tra l'apparato politico e la presidenza del consiglio guidata, ieri, dall'avvocato Dario Marrocco, separato in casa del Pdl, vista l'assenza del presidente Marcello Michetti.

Il sindaco Umberto Di Primio, una volta che il consiglio è stato sciolto, ha preso di petto il consigliere Marrocco, reo di non aver registrato la presenza in aula dei tre consiglieri rientrati in extremis, esclamando: «Hai fatto una cavolata».

La verità, però, è che la maggioranza di centrodestra si è fatta di nuovo male da sola, palesando uno scollamento clamoroso. La seduta è infatti iniziata solo grazie alla presenza in aula dei due consiglieri del Fli Alessandro Carbone e Silvio Tavoletta, considerando che al momento dell'appello c'erano diversi banchi vuoti della maggioranza. Poi, si è assistito ad uno show censurabile sotto gli occhi attoniti dei lavoratori Burgo presenti perché il consiglio doveva trattare, in via straordinaria, i problemi occupazionali degli ex dipendenti della cartiera.

E invece il consiglio è caduto sulla delibera di modifica dell'aliquota Irpef. Che la giunta ha fatto salire dall'attuale 0,65% allo 0,8%, il massimo consentito dalla legge. Un modo, ha spiegato l'assessore alle Finanze Roberto Melideo, per recuperare 833 mila euro e compensare in parte, nel 2012, minori trasferimenti dallo Stato per 1 milione e 163 mila euro. Ma in aula è scoppiata la bagarre.

La minoranza e cinque consiglieri di maggioranza, Gianni Di Labio del Popolo di Chieti, Liberato Aceto e Graziano Marino di Uniti per Chieti, Palmerino di Renzo di Alleanza per Di Primio e Marco Di Paolo del Gruppo misto, hanno condiviso un emendamento chiedendo al Comune di applicare l'incremento Irpef solo alle fasce di reddito superiori ai 15 mila euro. L'emendamento è stato bocciato con 4 dei cinque consiglieri di centrodestra proponenti che sono usciti dall'aula per non votarlo salvo poi rientrare, con un tentativo maldestro, durante il voto per consentire all'amministrazione di approvare la delibera.L'intransigenza dell'ufficio di presidenza ha trasformato l'aula in un sorta di saloon con la giunta costretta a riconvocare il consiglio per lunedì mattina quando era già prevista un'altra seduta.

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