il piano

Chieti, Villa Pini deve trasferire 170 dipendenti

Scatta il piano di accorpamento: nessun licenziamento ma Medicina e Chirurgia dovrano andare a Pierangeli e Villa Serena

CHIETI. Villa Pini, la rivoluzione è incruenta. La sanità privata trasferisce i suoi dipendenti ma non li licenzia. In 170, su 480, si sposteranno dalla clinica di Torrevecchia Teatina alla Pierangeli e a Villa Serena, quindi a Pescara e Città Sant’Angelo, entro il 30 settembre del 2016 insieme ai reparti di Medicina e alle chirurgie. Medici e paramedici dovranno fare qualche chilometro in più ma non perderanno il posto di lavoro.

La nuova mappa della sanità privata dell’area metropolitana è pronta. E’ imposta dal decreto Lorenzin che prevede riconversioni e fusioni, alzando l’asticella degli standard ospedalieri e suonando il de profundis per le strutture sanitarie private che, entro gennaio 2017, non hanno il requisito essenziale di 60 posti letto accreditati con la Regione. Così gli imprenditori della sanità privata Concetta Petruzzi, Luigi Pierangeli e Lorenzo Spatocco corrono ai ripari per superare l’ostacolo. Sono legati da vincoli societari, possono di conseguenza giostrare con i trasferimenti dall’una all’altra clinica senza finire sotto la scure del decreto 70 del 2015 che tanta impopolarità sta arrecando alla Regione di Luciano D’Alfonso e a suo assessore Silvio Paolucci. L’obbligo di ridurre a 13 gli ospedali pubblici abruzzesi, tagliandone sette, farà scoppiare una rivoluzione civile in altrettante città della nostra regione. La sanità privata invece sembra viaggiare sul velluto. Conta, nell’area Chieti-Pescara, sulla sinergia fra i “signori delle cliniche” che, il primo dicembre, si siederanno al tavolo con i sindacati per presentare il piano che rivoluziona i reparti senza perdere posti di lavoro. «Non si prevedono conseguenze sociali ed economiche per tutto il personale», si legge infatti su una delle lettere inviate ai sindacati per la convocazione dell’incontro di martedì prossimo. In parole semplici i 170 dipendenti, tra medici e paramedici, al servizio della società Santa Camilla, che per il 50 per cento è di Villa Serena e per l’altra metà della società Sinergo, sopravviveranno grazie a una serie di trasferimenti che permettono di rispettare i passaggio essenziali del decreto Lorenzin, ovvero “la soglia d’accreditabilità degli accordi contrattuali non inferiore ai 60 posti letto” e il “privilegiare la fusione in un’unica sede”. Così Medicina e le chirurgie di Villa Pini finiscono alla Pierangeli e a Villa Serena. Nell’ex clinica appartenuta a Vincenzo Angelini saranno invece concentrate le attività residenziale assistita, riabilitative extra e post ospedaliere, la riabilitazione psicomotoria ed i centri diagnostici. Non ci saranno più letti per acuti. Mentre la Spatocco, che perderà le chirurgie a favore della Pierangeli, si specializzerà nella riabilitazione ospedaliera e riceverà una parte della Medicina di Villa Pini. La rivoluzione costerà milioni di euro agli imprenditori delle cliniche. Ma scrive la parola fine su venti anni di storia della sanità privata che ha ingrassato la politica in cambio di posti letti accreditati. Posti che, nel 1998, erano la cifra record di 1.261 e oggi sono 989 per un numero sovradimensionato di cliniche. Tagli e accorpamenti sono diventati inevitabili.