Cittadinanzattiva: basta disagi al Cup

Lunghe file e ritardi agli sportelli del policlinico, proteste degli utenti, il segretario regionale Cerulli chiede controlli anche all’ispettorato del lavoro

CHIETI. Cup ancora in tilt, Cittadinanzattiva va all'attacco. Aldo Cerulli, segretario regionale dell'associazione che filia la rete dei Tribunali per i diritti del malato, chiede l'intervento dell'ispettorato del lavoro per la verifica delle condizioni di lavoro ai Cup e di tutti gli altri organi competenti per quel che concerne liste d'attesa e agende per la prenotazione chiuse su alcuni esami e prestazioni. Un intervento a gamba tesa dopo l'ennesima giornata nera nel Centro unico di prenotazione, Cup, del Santissima Annunziata.

«Non se ne può più», dice Cerulli, «penso che ormai l'utenza abbia raggiunto la saturazione nel sopportare i disservizi creati da quella parte di personale, assunto non si comprende come e privo di requisiti. Al Cup di Chieti, decisamente strategico per l'affluenza di utenti, oltre ad essere carente di personale, dirottato non si sa in forza di quale strategia a Lanciano, i rinforzi inviati sono assunti e messi in prima linea senza la minima preparazione di base o affiancamento».

«Così» tiene a sottolineare, «alla prima difficoltà, sono costretti a richiedere l'intervento del personale addestrato. Questi ultimi, allora, devono abbandonare la postazione e l'utente che aveva in corso un pagamento o una prenotazione». Ecco dunque spiegato, almeno stando alla versione di Cerulli, il perché dei rallentamenti notati da diversi utenti in questi ultimi giorni e segnalati puntualmente al Centro. «Questo succede tutti i giorni», continua l'esponente di Cittadinanzattiva, «in quanto le lamentele sono permanenti ed in continuo aumento.ù Evidentemente» puntualizza «alla direzione generale, guidata dal manager Francesco Zavattaro in tutt'altre faccende affaccendata, interessa poco il disservizio provocato, in quanto nulla viene attivato a fronte delle innumerevoli segnalazioni inviate dal Tribunale del malato. Devo cominciare a pensare, forse, che anche questi disservizi fanno parte di una strategia mirata e altra. È un diritto sacrosanto», prosegue Cerulli, «pretendere e avere un servizio preciso e puntuale. Se qualche dirigente non è all'altezza, chi copre ruoli apicali deve avere il coraggio di licenziarlo, invece di far finta di niente».

Cittadinanzattiva, dunque, passa al contrattacco e chiede l'intervento, tra gli altri, dell'ispettorato del lavoro. «Stanco di continuare a segnalare a vuoto le gravi disfunzioni in un servizio così importante», conclude Cerulli, «chiedo l'intervento dell'ispettorato del lavoro per la verifica dei carichi di lavoro e del rispetto delle norme contrattuali, relative anche al maneggio del denaro, nonché all'ambiente in cui operano nel vecchio ospedale gli addetti al numero verde e che gli organi competenti verifichino il rispetto della normativa sulle liste di attesa, così come l'anomala creazione di pre liste per le mammografie, non previste da alcuna legge, e la illegittima chiusura di agende di prenotazione relative ad alcune tipologie di esami e prestazioni».

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