Civeta, stop al nuovo Cda Consorzio commissariato

Cupello, amministratori convocati per rinnovare le cariche all’ente dei rifiuti Ma arriva la diffida della Regione: «Non potete più svolgere alcuna funzione»

CUPELLO. Viene convocata per il rinnovo del consiglio d’amministrazione, scaduto da oltre un anno, ma salta per la diffida del commissario unico straordinario, Stefania Valeri. È arrivato dalla Regione lo stop all’assemblea dei sindaci del Civeta, il Consorzio intercomunale che gestisce l’impianto di Vale Cena, in procinto di riunirsi giovedì pomeriggio, nella sede dell’ente a Cupello, per procedere al rinnovo degli organi statutari: Cda, Collegio dei revisori dei conti e direttore generale. Per il commissario regionale, venuto a conoscenza della convocazione straordinaria in via del tutto occasionale, il «Consorzio non può arrogarsi l’esercizio di funzioni che non è più titolato a svolgere» e che sarebbero «in violazione degli indirizzi già impartiti dall’organo commissariale».

La diffida. Ha lasciato di stucco i sindaci-soci la lettera della dottoressa Valeri, che nel diffidare gli amministratori ha anche sollecitato «l’attivazione delle procedure strumentali ad una revisione dei compensi spettanti agli organi consortili in conformità alla più recente normativa nazionale che favorisce il contenimento delle spese di funzionamento degli organi di direzione politica e gestionale degli enti locali, al fine di renderli finanziariamente sostenibili e compatibili con le risorse del Consorzio». Insomma, per il commissario straordinario, il Cda non può essere rinnovato, ma bisogna ridurre i compensi nell’ottica della spending review, diventata il cavallo di battaglia di alcuni amministratori comunali che predicano bene ma razzolano male.

La reazione dei sindaci. «Sono frastornato», commenta Saverio Di Giacomo, primo cittadino di Monteodorisio, «l’assemblea era stata convocata per rinnovare il consiglio d’amministrazione scaduto da oltre un anno, ma siamo stati bloccati con una diffida perché per la Regione è illegittimo procedere alla nomina di un nuovo Cda. Io la penso diversamente: per me e per tanti altri amministratori del Consorzio la vera illegittimità è continuare a pagare un consiglio d’amministrazione scaduto e che al termine del suo mandato avrebbe dovuto dimettersi. Scriveremo una lettera di protesta», conclude Di Giacomo visibilmente contrariato.

Il Cda scaduto. È da giugno 2013 che si parla del rinnovo del consiglio d’amministrazione presieduto dall’avvocato Massimo Sgriguoli, nominato ai vertici del Civeta nel 2009. Da circa un anno e mezzo il Cda opera in regime di prorogatio. A dire il vero qualche tentativo di procedere alla nomina di un nuovo consiglio d’amministrazione c’è stato nei mesi scorsi, ma diverse sedute dell’assemblea consortile sono andate deserte, probabilmente perché i sindaci non sono mai riusciti a trovare un accordo tra chi avrebbe voluto riconfermare il Cda sul presupposto che ha ben operato (posizione espressa a più riprese dall’ex sindaco di Cupello, Angelo Pollutri) e chi, al contrario, avrebbe voluto procedere al rinnovo. Anzi nel frattempo si è anche proceduto alla sostituzione di alcuni rappresentanti dimissionari. «Adesso le cose, però, sono cambiate», chiosa Di Giacomo, «la maggioranza del Consorzio con le ultime elezioni amministrative non è più di centrosinistra, ma di centrodestra». Bisogna però fare i conti con Vasto, Comune che nel Civeta vanta un pacchetto azionario di rispetto.

Anna Bontempo

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