Cocaina nella cassetta delle lettere, preso 

Chieti Scalo, un 37enne finisce ai domiciliari: bloccato dai poliziotti dopo un incontro sospetto con un motociclista

CHIETI. La cocaina era nascosta nella cassetta della posta. Afrim Pajaziti, macedone di 37 anni, è stato arrestato a Chieti Scalo dalla squadra mobile diretta da Miriam D’Anastasio. Da due giorni l’uomo, già in passato finito nei guai per vicende simili, si trova ai domiciliari con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti: i poliziotti della sezione narcotici, guidati dall’ispettore Luca Di Risio, gli hanno sequestrato circa 30 grammi di droga. Adesso le indagini proseguono per ricostruire i contatti dell’indagato e l’intera catena dello spaccio.
Il blitz, scattato nella zona della stazione ferroviaria, rientra nei controlli disposti dal questore Ruggiero Borzacchiello. Mercoledì pomeriggio gli investigatori hanno notato l’anomalo andirivieni del 37enne dalla sua abitazione a un centro scommesse poco distante per incontrare più persone, anche loro inserite negli ambienti dello spaccio cittadino. A quel punto, dopo aver assistito a uno scambio di un piccolo involucro con un motociclista transitato davanti all’attività commerciale, i poliziotti hanno deciso di fermare Pajaziti. Dopo la perquisizione personale, che ha dato esito negativo, le verifiche sono proseguite nell’abitazione di viale Abruzzo. E i sospetti si sono dimostrati fondati. Stando alla ricostruzione della polizia, infatti, parte della droga era poggiata sul frigorifero. Da un mobiletto della cucina, invece, sono spuntati 80 grammi di sostanza da taglio e materiale per il confezionamento della droga. Ma la svolta c’è stata quando gli uomini della quarta sezione hanno trovato un mazzo di chiavi, nella disponibilità dell’indagato, che ha consentito di aprire una delle cassette della posta che si trovavano nell’atrio del palazzo in cui vive. Lì, dietro una brochure pubblicitaria, erano nascosti 21 grammi di cocaina in “pietra”, segno inequivocabile di purezza della sostanza stupefacente. Il macedone, dunque, è finito in manette su disposizione del sostituto procuratore Giuseppe Falasca: nelle prossime ore verrà interrogato.