Commercio abusivo Multati in sette ma non si trovano

VASTO. Vendevano abusivamente merce di vario genere, ma non sono mai stati identificati perché al momento del blitz si sono dati alla fuga dileguandosi tra gli ombrelloni. Sono rimasti ignoti i...

VASTO. Vendevano abusivamente merce di vario genere, ma non sono mai stati identificati perché al momento del blitz si sono dati alla fuga dileguandosi tra gli ombrelloni. Sono rimasti ignoti i destinatari delle sette ordinanze emesse dal dirigente del settore commercio, Michele D’Annunzio, sulla scorta di altrettanti verbali redatti dalla polizia municipale tutti a carico di ignoti. Virtuale la sanzione comminata a ciascuno di loro: 5.163 euro; e altrettanto virtuale l’incasso per il Comune il cui ammontare complessivo è di 36mila euro.Soldi che l’ente, inutile sottolinearlo, non incasserà mai.

Le ordinanze con le quali si ingiunge agli ignoti trasgressori di pagare la somma di 5.163 euro entro trenta giorni versandola sul conto corrente postale intestato al Comune di Vasto o alla tesoreria comunale, resteranno affisse all’albo pretorio per quindici giorni. Si avverte anche che contro le ordinanze può essere presentato ricorso al giudice di pace entro trenta giorni.

Insomma, la burocrazia va avanti comunque, anche se i trasgressori sono rimasti ignoti. I destinatari dei provvedimenti sono gli ambulanti incappati nel corso dell’estate nelle operazioni anti-abusivismo della polizia municipale e che essendo fuggiti alla vista dei vigili urbani non sono stati identificati. I blitz risalgono allo scorso mese di agosto. Sono stati tutti compiuti in mattinata a Vasto Marina, nelle zone del lungomare Cordella e dell’Hotel Perrozzi, aree preferite dai venditori senza la prescritta autorizzazione per la vendita al dettaglio su aree pubbliche o demaniali.

Di vario genere la merce in vendita: dai materassini gonfiabili, alle scarpe con marchio contraffatto. Dai portafogli Prada e Gucci, ai vestiti da donna. E non mancano neanche pochette, borselli, orecchini, collane, braccialetti, elastici per capelli, racchettoni, palloni da calcio, salvagenti, giochi di plastica e pistole ad acqua. Molti i blitz che non sono andati a buon fine. Alla vista delle divise gli extra-comunitari irregolari si erano dati alla fuga, dileguandosi in spiaggia.

È successo spesso. È probabile che qualche straniero facesse da palo, avvisando i colleghi dell’arrivo dei vigili. (a.b.)

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