«Concorsi, dal Pdl pasticci clientelari»

Ricci: delibere illegali, concorsi da rifare altrimenti denunceremo il sindaco

CHIETI. «Il buon senso ha prevalso. Dopo l'esposto, se non avessero bloccato le delibere, sarebbero sorti problemi anche di natura penale. Abbiamo quindi salvato per l'ennesima volta la giunta e il sindaco Di Primio». L'ex sindaco Francesco Ricci si mostra sorpreso e divertito per «gli errori elementari» commessi dalla giunta di centrodestra del sindaco Di Primio.

E, dal momento, che al Partito democratico «preme, su ogni cosa la città e il buon governo», Ricci e i suoi consiglieri di centrosinistra hanno messo in guardia il Pdl ad andare avanti sui concorsi voluti dal vice sindaco Bruno Di Paolo. Si è innescato così il blocco dei bandi di selezione per la copertura dei tre posti vacanti da dirigente al Comune di Chieti.  La revoca di un bando è arrivata dallo stesso Di Primio, «voglio campire meglio», ha osservato il sindaco.

Le selezioni interne al Comune erano per incarichi, a tempo determinato, per tre posti da dirigente dei settori affari generali, lavori pubblici, cultura-sport-turismo-attività produttive.  Ma per il Pd e Rifondazione il percoso scelto dalla giunta e da Di Paolo, è «illegale». A ribadirlo con una lunga lista di critiche verso il centrodestra, sono l'ex sindaco Ricci, il segretario cittadino, Enrico Iacobitti, l'ex assessore Luigi Febo, i consiglieri Marzoli e Di Iorio, e con loro il capogruppo di Rifondazione, Di Gregorio.

In una conferenza stampa sottolineano di aver il 18 agosto presentato un esposto allo stesso sindaco, al segretario generale, ai revisori dei conti e per conoscenza alla Corte dei Conti.  «La selezione interna per la copertura dei tre posti dirigenziali», puntualizza Ricci, «è in contrasto con il decreto Brunetta che consente il conferimento degli incarichi nel limite dell'8% della dotazione organica».  Burocrazie e calcoli a parte il centrosinistra rincara la dose delle poleemiche politiche «Il sindaco e il suo vice», polemizza Riccardo Di Gregorio, «fanno solo politiche clientelari e di favore a chi ha fatto campagna elettorale per loro.

Ne è una prova la mattanza di persone secondo loro del centrosinistra che si sta consumando nella società Teate Servizi, dove ci sono lavoratori che devono rinnovare i contratti settimana dopo settimana».  Domani inoltre è previsto un consiglio comunale ad alta tensione con le opposizioni che presenteranno una pregiudiziale sulla delibera di giunta del 27 luglio sulla previsione della dotazione organica del personale.  «La delibera», rimarca Ricci «presenta macroscopici errori di calcolo.

Non è dato conoscere l'esatta dotazione organica dell'ente, del personale impiegato nei singoli programmi che è elemento imprescindibile ai fini della misurazione del raggiungimento degli obiettivi. Le spese del personale sono spese fisse che investono il bilancio pluriennale e c'è stato un impegno del sindaco a non prevedere spese fisse prima di una valutazione attenta degli effetti della manovra finanziaria sul bilancio del comune». 

Senza appello le critiche di Di Iorio, Febo, Marzoli e Iacobitti. «Quella di Di Primio è una maggioranza numerica senza alcun peso politico. Il cavallo di battaglia del sindaco, ovvero il lavoro, è un tema totalmente evaso. Resta solo molta propaganda per soddisfare gli appetiti clientelari che il centrodestra ha innescato». Infine una stoccata ai dirigenti Pdl, Mauro Febbo e Fabrizio Di Stefano. «Assenti dalla città, mentre le promesse fatte sono cadute nel vuoto».(m.p.)

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