Cozzolino teste-chiave per gli ultimi 8 imputati

Il collaboratore di giustizia e la moglie, condannati a 10 anni di carcere ciascuno convocati dai magistrati per la tranche finale del processo a 43 arrestati

VASTO. Il processo sulla maxi operazione antidroga “Tramonto” si arricchisce di nuovi capitoli. Venerdì, nel corso di una udienza straordinaria, sono comparsi davanti al nuovo collegio giudicante formato dal presidente Antonio Sabusco e in veste di giudici a latere Michelina Iannetta e Massimo De Cesare, gli otto indagati che si dichiarano innocenti e per questo hanno rifiutato il rito abbreviato e il patteggiamento. I magistrati hanno ritenuto necessario dover ascoltare in qualità di testimoni-chiave Lorenzo Cozzolino e la moglie Italia Belsole, i due collaboratori di giustizia condannati lo scorso 8 maggio a 10 anni ciascuno. Il processo è stato quindi aggiornato al 21 giugno. Quel giorno saranno ascoltati anche altri 8 testimoni citati dal Pm, Giancarlo Ciani, e diversi rappresentanti delle forze dell’ordine.

«A questo punto chiederemo la trascrizione delle telefonate e la nomina di un perito che dovrà occuparsi di questo aspetto», dice Angela Pennetta che insieme agli avvocati Agostino e Nicola Chieffo e Raffaele Giacomucci difende gli indagati: Alain Nanni, Silvestro Ariosto, Vincenzo Di Franco, Salvatore e Vittorio Di Rocco, Davide Di Pietrantonio, Gianluca Cupaiolo e Jessica Muscariello. «Dimostremo la loro innocenza», insiste l’avvocato Pennetta.

L’udienza a carico degli otto indagati era cominciata il 16 aprile ma subito rinviata per l’applicazione di un nuovo magistrato. Venerdì, accanto al presidente Sabusco ha preso posto il giudice Massimo De Cesare di Pescara. La difesa, intenzionata a smontare il castello accusatorio della pubblica accusa, si prepara a una lunga battaglia giudiziaria.

Dieci giorni fa il tribunale di Vasto ha distribuito 69 anni anni di carcere e 220 mila euro di ammende pecuniarie a 12 indagati nella stessa operazione. Altre condanne erano state inflitte a febbraio. In totale l’operazione “Tramonto”, scattata il 24 gennaio 2012, portò in carcere 43 persone. Altre 20 furono denunciate. L’operazione interessò sei regioni: Abruzzo,Molise, Campania, Lazio, Puglia, Emilia Romagna.

Gli arresti furono il colpo di coda di un lavoro investigativo durato più di un anno che impiegò decine di carabinieri diretti dal sostituto procuratore Ciani e dal procuratore capo,Francesco Prete.

Paola Calvano

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