Crisi Pilkington dipendenti in calo di 360 unità

Cgil, Cisl e Uil in Germania per il vertice con la Nsg «Difenderemo con i denti il sito produttivo di San Salvo»

SAN SALVO. La conferma della crisi è nei numeri. Dal 2008 al 2011 Pilkington era passata da 2.173 a 2.500 dipendenti. Nel 2012 l'organico diminuirà di 360 unità: 150 contratti interinali non sono stati riconfermati e 210 dipendenti andranno presto in mobilità. Rivoluzione in arrivo nei settori amministrativo e dell'informatizzazione.

Questa mattina Franco Zerra, Giuseppe Rucci e Arnaldo Schioppa, segretari provinciali di Cisl, Cgil e Uil, sono partiti per Bochum, in Germania. Domani si apre il summit europeo di Nippon Sheet Glass (Nsg). «Ci troveremo davanti a concorrenti accaniti. Davanti a noi, per la prima volta dopo decenni, c'è l'incognita del futuro», dicono i sindacalisti in partenza per la Germania.

Pilkington ha ribadito nei giorni scorsi la necessità di razionalizzare i reparti. Il progetto prevede tagli pesanti. Non si salva il settore amministrativo. L’industria parla di razionalizzazione dell’informatizzazione. Sui due stabilimenti satellite, Bravo e Primo, c'è un grosso punto interrogativo. «Alla crisi Nippon Sheet Glass risponde con scommesse all’estero e flessibilità del personale. A Bachum avremo le idee più chiare. Certo, la preoccupazione è tanta», ammettono i sindacati.

Pilkington conta 29 stabilimenti nel mondo ed esporta la produzione in 16 Stati. Su 29.300 addetti solo tremila lavorano in Italia, ma il loro numero è destinato a scendere. La ripresa produttiva tarda ad arrivare. Le risposte della politica anche. A Pilkington l'Italia non piace più. Corre ai ripari e, dove possibile, adotta soluzioni. I sindacati stanno cercando in tutti i modi di sostituire almeno in parte i 210 provvedimenti di mobilità con contratti di solidarietà. Orari di lavoro e stipendi ridotti del 25%. «Non sarebbe la prima volta», sottolinea Zerra. La formula venne sperimentata con successo nel 2009 su 44 ingegneri. Per un anno lavorarono e guadagnarono meno, ma rimasero tutti a bordo della nave. «L’incognita è cosa succederà quando gli ammortizzatori sociali saranno esauriti. La politica deve capire che la priorità assoluta in questo momento è quella di contrastare la recessione con provvedimenti di crescita. È necessario mobilitare tutte le forze disponibili per favorire nuovi investimenti», hanno insistito ieri mattina il leader nazionale della Cisl, Raffaele Bonanni, e il segretario generale della Cisl Abruzzo, Maurizio Spina, nel corso di un summit sindacale alla marina. «O i politici la smettono di vendere promesse e fare passerelle elettorali o la Cisl inviterà Cgil e Uil alla mobilitazione generale. Servono azioni concrete. Il paziente è grave. Bisogna intervenire prima che muoia», ha insistito Spina. Le Rsu, messe da parte le rivendicazioni, sono pronte a collaborare e ad andare incontro alle esigenze dell'azienda. «L’obiettivo è unico: garantire la salute del sito produttivo e i livelli occupazionali», affermano i sindacati.

E ora inizia l'attesa per il verdetto tedesco. Lo stato d'animo dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil non è dei migliori. «Fra 48 ore sapremo cosa ha in mente di fare Nippon Sheet Glass in Italia e nel Vastese. I timori sono tanti, ma anche le speranze», conclude Zerra.

Paola Calvano

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