Cup, lunghe file e proteste

Display malfunzionanti e forti disagi per gli anziani

CHIETI. Display rotti, attese al Cup sempre più difficili. Monta la rabbia dei cittadini: «L'altro giorno non si capiva niente, non c'erano percorsi ben delienati e abbiamo aspettato ore». Il centro unico di prenotazione continua a essere al centro di polemiche mentre i farmacisti, che hanno attivo il sistema di prenotazione, chiedono la possibilità di far pagare in sede anche i ticket.

Ieri c'erano ancora barelle in corsia. Tre in pediatria, 4 in geriatria, 3 in semeiotica e scoppia anche la ginecologia, con ben otto pazienti oltre il numero di posti letto in dotazione del reparto. «Così otto stanze invece di avere due pazienti ne ospitano tre», dice Franco Fois, presidente del Tribunale del malato, «è assurdo che al problema delle barelle non si ponga rimedio». Per decogestionare l'ospedale arriva la proposta della Fimmg provinciale di promuovere le unità di cura complessa primaria, centri di salute tenuti dai medici di famiglia in grado di garantire esami e prestazioni di primo livello, che oggi spesso si fanno nei nosocomi.

CUP. Negli ultimi giorni al Centro sono arrivate diverse telefonate degli utenti che lamentano il cattivo funzionamento dei display di numerazione al Cup di Colle dell'Ara. Gli utenti continuano a raccontare di lunghe attese, dovute al software di prenotazione ancora troppo lento e apprendiamo che resta al palo la possibilità di far pagare i ticket anche in farmacia. «Noi possiamo solo prenotare», dice il farmacista Michelarcangelo Giacci, dal 2006 attivo sul servizio, «e l'utente, se poi comunque deve andare nei Cup aziendali, da noi evita di venire. Eppure è possibile attivare questo servizio. Ce l'avevano promesso più di un mese fa, ma ancora non ne veniamo a capo».

MEDICINA DI BASE. Il segretario provinciale della Fimmg, Franco Pagano, suggerisce di implementare i nuclei di cura primaria, trasformandoli in unità complesse. «Più medici di famiglia, già oggi associati, accolgono nella loro struttura anche gli specialisti per le cure primarie della asl», osserva il medico, «pensiamo alla prevenzione o a quanti pazienti cronici abbisognano di controlli. Un bronchitico cronico, per esempio, necessita sistematicamente di esami come la spirometria o la visita dello pneumologo. Questa struttura, vicina a casa sua, gli evita di rivolgersi all'ospedale. Migliora lo screening del paziente e le corsie sono meno affollate». La Fimmg, con il segretario provinciale della continuità assistenziale, Marco Di Clemente, per decongestionare gli ospedali aveva suggerito qualche giorno fa anche la presenza in pronto soccorso di medici del territorio, in ausilio al personale ospedaliero.

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