Dà in premio tremila euro a chi gli scopre i ladri

San Salvo, distributore di benzina devastato per la quarta volta in un anno Appello del titolare: «Chi sa mi aiuti, sarebbe un bel regalo per la Pasqua»

SAN SALVO. Una taglia da 3 mila euro per individuare chi gli ha devastato il locale derubandolo di centinaia di pacchetti di sigarette. A istituirla è stato Piero Tinari, il gestore della stazione di servizio Agip di Piana Sant’Angelo svaligiata lunedì notte per la seconda volta in dieci giorni. Più che di una taglia il commerciante parla di premio di collaborazione. Tinari spera che qualche cittadino sappia ma non parli. Tremila euro potrebbero essere un incentivo a diventare cittadini virtuosi, sentinelle della legalità e tutori del territorio.

È difficile che la gang che ha divelto la saracinesca della stazione di servizio gettando a terra gli scaffali e il loro contenuto non sia stata notata da qualcuno. Il premio di tremila euro è valido anche per chi fosse riuscito a fotografare gli scellerati in azione. La somma è importante ma è niente in confronto ai danni che Tinari ha subito in un anno.

«Quattro spaccate accompagnate da altrettanti furti», dice. Il negoziate è esasperato e stanco. Ora ha fatto sua una idea che era stata suggerita per la prima volta un anno fa da Riccardo Alinovi referente locale dell’associazione Codici: mettere un premio in denaro a chi lo aiuterà a identificare i ladri. «Purtroppo sempre più spesso accade che il prossimo preferisca voltarsi dall’altra parte per non avere problemi. Questo non aiuta le vittime e neppure le forze dell’ordine», dice Alinovi. Il suo appello al questore di Chieti, Filippo Barboso, è stato raccolto. Subito dopo Pasqua il questore incontrerà Alinovi. «Sono lusingato e contento. Sarò il portavoce di migliaia di cittadini che ormai dormono a turno con i familiari per vigilare sulle proprie case», dice il rappresentante di Codici.

L’esempio di Tinari potrebbe essere imitato da altri. Del resto la collaborazione dei cittadini è stata invocata più volte dalle stesse forze dell’ordine.

«A volte basta segnalare una luce accesa in una casa che dovrebbe essere vuota per riuscire a sorprendere i ladri in flagranza», hanno spiegato qualche tempo fa i carabinieri.

Nel frattempo i militari hanno acquisito i filmati di una telecamera sistemata nella stazione di servizio. È probabile che la gang si sia camuffata per evitare di essere identificata. Ma anche un solo dettaglio (un paio di scarpe, un tatuaggio, un portachiavi) potrebbe aiutare gli investigatori a risalire agli autori del raid ladresco. «Sarebbe il più bel regalo di Pasqua», commenta Tinari pronto comunque a dare il premio di collaborazione a chi lo aiuterà.

Paola Calvano

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