D’Ortona: continuo a guidare l’opposizione

Il capogruppo consiliare di Forza Italia e la sconfitta elettorale: «Mi conforta il risultato personale»

LANCIANO. La questione sanitaria, un’amministrazione regionale poco sentita, la gestione delle amministrative 2011. Sono le cause che hanno contribuito alla sconfitta del centrodestra nelle ultime regionali secondo il vicecoordinatore provinciale di Forza Italia e capogruppo in consiglio comunale, Manlio D’Ortona, il secondo più votato in città con 699 preferenze (dopo il vicesindaco Pino Valente).

Il centrodestra a Lanciano non è mai andato così male: solo 28% dei consensi al candidato presidente Gianni Chiodi (contro il 42% di Luciano D’Alfonso). La gestione delle candidature è stato un altro capitolo negativo, con il mancato coinvolgimento dell’ex sindaco Filippo Paolini e alcuni nomi spuntati all’ultimo, come lo stesso D’Ortona, candidato da Abruzzo Futuro e non da Forza Italia. Tanto da far dire a Emilio Nasuti, castellino, che in città il partito ripartirà da lui.

«La mia candidatura in Abruzzo Futuro è stata ed è tutta in quota a Forza Italia», replica D’Ortona, «la questione è un’altra: una coalizione in difficoltà ha bisogno di persone disposte a mettersi in gioco, a candidarsi pur essendo consapevoli di mettere sulle proprie spalle anche quello che non ha funzionato in questi cinque anni nella Regione, senza averne responsabilità. Considerando i 226 candidati del centrosinistra contro i 116 del centrodestra, occorreva mobilitare ancora di più gli eletti e i dirigenti di partito. La sconfitta del centrodestra è palese ed evidente», continua D’Ortona, «le ragioni sono tante e con radici lontane. Il centrodestra vive un momento di grande incertezza, a partire dalla situazione nazionale: Fi ai minimi storici, Ncd non decolla. Incontrando la nostra gente è emersa la scarsa presenza dell’“istituzione Regione” soprattutto nella provincia. La questione sanitaria ha appannato l’ottimo lavoro svolto sulla riduzione del debito».

Per D’Ortona il voto delle regionali è stato soprattutto un test in vista delle elezioni comunali fra due anni.

«C’è tanto da fare», commenta, «ma sul risultato personale trovo solo conforto e un’indicazione chiara nel continuare l’attività di consigliere comunale d’opposizione». (s.so.)

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