D’Urbano, il preparatore sul podio alle Olimpiadi

I personaggi della teatinità. Si deve a lui la conquista dell’argento nel volley a Rio Ha preparato anche il campione mondiale di sci Tomba e i calciatori del Siena

CHIETI. C'è stato il contributo importante di un teatino, Giorgio D'Urbano, personaggio della mia odierna vetrina, nella impresa della nazionale di pallavolo che alle Olimpiadi di Rio ha conquistato la medaglia d'argento. E' stato lui infatti a preparare gli atleti protagonisti della emozionante vittoria, ed è suo il merito, da tutti riconosciuto, della forma atletica mostrata da Ivan Zaytsev, lo Zar azzurro, e dagli altri componenti la nazionale.

Nel mondo del volley Giorgio è entrato nel febbraio del 2015, ma prima ha messo in fila una serie di eccezionali risultati come preparatore in più attività sportive, a dimostrazione di una grande professionalità maturata con studio e applicazione, dopo la laurea all'Isef dell'Aquila. Impressionante il suo curriculum. E' stato il preparatore atletico di Alberto Tomba, campione del nostro di sci. Ha avuto anche, nel campo degli sport invernali, la responsabilità della nazionale femminile di sci, quando era conosciuta come la "valanga rosa", in qualità di direttore tecnico. D'Urbano ha avuto positive esperienze, sempre come preparatore atletico, con la nazionale italiana dello sci nautico, per entrare poi nel mondo del calcio, prestando la sua opera a diverse squadre, Atalanta, Pro Vercelli, Latina e soprattutto Siena dove ha realizzato il "progetto Bodytech", vale a dire un " laboratorio di valutazione e programmazione dell'allenamento al servizio dello sport e del calcio, di prevenzione e recupero degli atleti". Una iniziativa frutto del suo lavoro di ricerca che gli ha permesso di trovare nuove soluzioni per la preparazione degli atleti con la predisposizione di programmi basati sull’uso degli elettrostimolatori. Ma torniamo a Siena e ai suoi metodi di allenamento, tanto apprezzati che l'allora presidente della società Giovanni Lombardi Stronati si rese protagonista di un pubblico invito rivolto a Ronaldo, fermato da acciacchi e infortuni nella esperienza con il Milan, attraverso l'agente Fifa Giovanni Branchini.

«Se vuole rimettersi in forma e tornare a giocare, possiamo ospitarlo» questo l'invito lanciato che ebbe anche un buon effetto mediatico. «Abbiamo una struttura fantastica, la Body Tech, guidata dal professor Giorgio D’Urbano. Una struttura all'avanguardia, nella quale Ronaldo potrebbe stilare un programma specifico per la sua preparazione atletica. E se poi riesce a rimettersi in condizione ci basterebbe che giocasse con noi mezzo campionato, poi se ne andrebbe in un'altra squadra, magari una grande formazione». Non se ne fece nulla, ma rappresentò un grande riconoscimento, sia pure indiretto, per Giorgio D'Urbano, che ha firmato diverse pubblicazioni per spiegare i suoi metodi e le sue tecniche di allenamento, oltre ad un libro pubblicato dalla casa editrice teatina Noubs dal titolo " Scarponi e Scarpini".

In questa pubblicazione D’D'Urbano racconta la sua storia di teatino con la valigia, come tanti di questa città che hanno cercato altrove la strada per affermarsi. Nel libro emerge, attraverso le straordinarie esperienze vissute con grandi campioni e al vertice dello sport nazionale, con importanti successi alle Olimpiadi e in competizioni internazionali, tutto il carattere del personaggio, sempre teso a raggiungere nuovi traguardi.

C'è spazio anche per raccontare le difficoltà affrontate e superate, le delusioni subite, i momenti di angoscia vissuti, come capita nella vita di tutti, ma quel che conta è che Giorgio D'Urbano non ha mai abbassato bandiera, ma ha sempre continuato a buttare il cuore oltre ogni ostacolo, pur di raggiungere la meta. Il libro si conclude con un forte appello riservato ai giovani, anche a quelli della sua città, per invitarli a tenere sempre la barra dritta e non arrendersi mai alle difficoltà.

Inseguire dunque i propri sogni, anche i più arditi, perché niente è impossibile, a chi ha in se stesso voglia di agire e forza morale, come dimostra proprio la sua storia, che di sicuro per Giorgio si arricchirà di nuovi straordinari capitoli. E quello scritto a Rio è certamente tra i più memorabili.