De Sanctis: chi ha inquinato paghi i danni

Otto indagati per il Trigno malato. Il responsabile del Forum: «Istituzioni allo sfascio, chi controlla?»

VASTO. Estremamente preoccupante.La diagnosi fatta dalla Forestale sullo stato di salute del Trigno ha provocato sconcerto ma anche rabbia. «Possibile che sia stato permesso per tanto tempo l’avvelenamento di un fiume che disseta e irriga una grande fetta di territorio?», chiede incredula la popolazione della vallata. L’analisi e la descrizione dei luoghi insozzati e malcurati ha suscitato ancora una volta l’indignazione di Augusto De Sanctis, del Forum abruzzese dei Movimenti per l’acqua. L’ex referente del Wwf è intervenuto sul nuovo allarme riguardante il Trigno invitando la Asl ad ottemperare agli obblighi di legge rendendo pubblico periodicamente il risultato del monitoraggio delle acque.

«È un fatto gravissimo che non venga fatto, perché l'inquinamento appare cronico in questo fiume: prima l’arsenico, poi la salmonella. Dal 2012 il fiume è malato ma inspiegabilmente non c’è stato alcun provvedimento d’urgenza da parte delle amministrazioni pubbliche a tutela della salute dei cittadini. Siamo davanti al fallimento conclamato del sistema. Lo sversamento dei veleni avviene in totale anarchia. La struttura pubblica è al collasso», dichiara De Sanctis.

La scorsa estate dopo le reiterate denunce dell’ambientalista, i sindaci emisero delle ordinanze restrittive rispetto all’uso dell’acqua per l’irrigazione e per gli altri usi. Da allora, però, nessuno ha comunicato ai cittadini se il Trigno è migliorato o meno. Lo stato di degrado in cui è precipitato il fiume a causa di decenni di mala gestione di depuratori, scarichi e captazioni, sta avendo ripercussioni drammatiche. «Bisogna dire grazie alla Forestale e al lavoro che ha fatto. Ma chi ha inquinato il fiume deve pagare. Mi chiedo: se non si è stati capaci di pretendere la depurazione degli scarichi civili, figuriamoci con quelli pericolosi. Vorremmo capire che tipo di monitoraggio ha programmato la Asl e perché i risultati non vengono diffusi on line», afferma De Sanctis. E ancora. «Come viene garantita la sicurezza dei cittadini? La procedura di emergenza da parte della Regione che risale ad un anno fa e che avrebbe dovuto essere accompagnata da una serie di comunicazioni al pubblico su quanto stava avvenendo, come prescrive un articolo della legge regionale, è diventata una procedura permanente e segreta». (p.c.)

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