San salvo

Delitto Paganelli perizia sull’indagato

SAN SALVO. Il professore Vincenzo Vecchioni, medico legale di Campobasso, insieme al docente universitario Stefano Ferracuti, al medico legale Cristian D’Ovidio e al professore Massimo Di...

SAN SALVO. Il professore Vincenzo Vecchioni, medico legale di Campobasso, insieme al docente universitario Stefano Ferracuti, al medico legale Cristian D’Ovidio e al professore Massimo Di Giannantonio, hanno eseguito ieri mattina, nel carcere di Chieti, la perizia medico-psichiatrica su Vito Pagano, 28 anni, di San Salvo. Spetta ai medici stabilire se il giovane, indagato dell’omicidio di Albina Paganelli, la notte del 14 agosto era in possesso delle capacità cognitive o al contrario, colto da una cosiddetta scarica limbica, ha perso la facoltà di comprendere ciò che stava facendo.

I periti hanno tempo due mesi per fare una diagnosi. I risultati saranno resi noti nell’aula del tribunale di Vasto il 29 gennaio 2013. I difensori dell’idagato, gli avvocati Clementina De Virgilis e Fiorenzo Cieri ritengono che la notte dell’omicidio Pagano ingerì delle sostanze che provocarono nel giovane un black out mentale. «Pagano non è imputabile. A distanza di tre mesi dal delitto sta ancora male. Quella notte non era in grado d’intendere nè di volere», insistono i difensori.

Diametralmente opposto il parere degli avvocati di parte civile, Antonello e Giovanni Cerella. «Il comportamento tenuto da Pagano dopo l’omicidio dimostra che non solo capiva perfettamente ciò che faceva (è scappato ed ha nascosto le prove, ndc) ma che ha anche tentato di confondere la Procura», rimarca l’accusa insistendo sulla premeditazione dell'omicidio. Ora la parola spetta ai periti.

Ieri il giovane è stato sottoposto a una accurata e lunga analisi. L’incidente probatorio, iniziato alle 10, è durato diverse ore. Fra due mesi sarà possibile conoscerne l’esito. Nel frattempo per motivi di sicurezza Pagano sarà trattenuto in un carcere in grado di fornire al detenuto cure appropriate. (p.c.)

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