Depuratore, la polemica si allarga 

Scende in campo anche il Wwf: «Cattivi odori e disagi, va trovata una soluzione»

CHIETI. La polemica sul depuratore di San Martino non si arresta. Dopo lo scambio di accuse tra il Consorzio di bonifica centro, che gestisce l’impianto, e il Comune, ora interviene anche il Wwf a chiedere soluzioni immediate e denunciare i disagi. «L’episodio più recente c’è stato il 6 luglio», fa sapere il Wwf Chieti-Pescara in una nota, «subito segnalato da un cittadino ai carabinieri forestali e alle guardie ambientali del Wwf: un vasto tratto del fiume Pescara è diventato di un inquietante colore marrone in corrispondenza del canale di scolo del depuratore di San Martino». Il Wwf ha ricordato anche le inchieste giudiziarie e le polemiche che hanno interessato sversamenti e odori emessi dall’impianto. «Negli anni si sono susseguiti inchieste, prescrizioni tecniche da parte dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta), ma sostanzialmente la situazione è rimasta sempre la stessa», proseguono gli ambientalisti. E ora le reciproche accuse tra il Comune, principale ente fruitore del depuratore, e il Consorzio di bonifica hanno riportato in auge la questione. «Quello che preoccupa veramente in questa vicenda», sottolinea la presidente del Wwf Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco, «è che gli anni passano e ci troviamo sempre a discutere dei medesimi problemi, senza che nulla o quasi sia stato fatto per risolverli. Vero è che il depuratore, per ovvie ragioni, non può essere fermato e che i lavori di adeguamento richiedono un certo tempo. Ma se mai si comincia...». Di Francesco invita a cogliere l’opportunità dei fondi Pnrr: «Potrebbero offrire una fondamentale fonte di finanziamento per intervenire una volta per tutte, risanando la gestione delle acque reflue. In più, i cittadini avrebbero bisogno di informazioni chiare e aggiornate dagli enti coinvolti sulla questione depuratore». (d.b.)
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