Dieci bombe a due passi dalla costa

Sommozzatore trova un arsenale e diverse casse piene di munizioni: sono ordigni di guerra?

VASTO. Almeno dieci bombe inesplose e diverse casse piene di munizioni. Alcune chiuse, altre aperte e ricoperte di sabbia. È quanto ha scoperto un sub abruzzese, M.O., nel corso di una immersione al largo della costa fra Punta Penna e Vasto. Il sommozzatore ha fotografato la piccola santabarbara e ha consegnato il materiale alle autorità preposte. Alcune bombe sono d’aereo e hanno una lunghezza di circa 60 centimetri. Probabilmente fanno parte della pioggia di ordigni sganciati sulla costa Adriatica il 2 dicembre 1943 da 105 bombardieri Junkers Ju 88 della Luftflotte tedesca durante gli attacchi alle navi statunitensi. Altri ordigni sono simili a bombe di mortaio. Il sommozzatore non ha toccato nulla e si è tenuto a debita distanza.

Non è certo la prima volta che nel Vastese vengono trovati ordigni inesplosi in mare e lungo la dorsale collinare. Dieci giorni fa la guardia costiera e i reparti subacquei della Marina militare hanno fatto brillare in mare alcuni residuati bellici: un mortaio inglese da 31 millimetri, un altro ordigno da 76 millimetri e uno da 56 millimetri, più bossoli vari e una cassetta di munizioni di piccolo calibro. Gli ordigni contenevano ancora esplosivo probabilmente proprio come quelli scoperti da M.O.. Sono stati opportunamente imbracati e trasferiti in una zona di sicurezza dai palombari del Nucleo Sdai (Sminamento difesa antimezzi insidiosi) di Ancona, competente per territorio e fatti brillare a due miglia dalla costa. La stessa procedura sarà presumibilmente seguita per gli ordigni scoperti dal sommozzatore.

I nuclei Sdai, che fra i compiti istituzionali hanno proprio l’intervento d’urgenza sui residuati inesplosi in mare e lungo la battigia, sono già stati avvisati e opereranno con grande discrezione come hanno fatto in molte altre occasioni.

Da Vasto a Torino di Sangro, passando per Cupello e Casalbordino, il territorio abruzzese settant’anni fa fu bersagliato da una pioggia di bombardamenti. Nei campi, sulla spiaggia, sui fondali marini il ritrovamento di residuati bellici è frequente. La scorsa primavera una grossa bomba d’aereo riaffiorò durante alcuni scavi vicino alla scuola elementare di Cupello. Quello scoperto da M.O. in fondo al mare sembra però addirittura un piccolo deposito di bombe e munizioni trascinato dalle correnti marine e sprofondato negli abissi.

Uno spesso strato di sabbia ha ricoperto gran parte del materiale che è raggiungibile solo dai sommozzatori esperti. Tutto il materiale sarà recuperato quando le condizioni meteo lo permetteranno e compatibilmente con la disponibilità dello Sdai.

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