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Diffamazione, sei mesi al sindaco

Di Biase condannata per un manifesto contro il consigliere Salerno

ARI. Il sindaco Elena Di Biase condannata a sei mesi di reclusione con sospensione della pena e al risarcimento di 10mila euro. È la sentenza del giudice del tribunale di Ortona, Paolo Di Geronimo, con cui si è chiusa la causa per diffamazione a mezzo stampa intentata da Marcello Salerno, consigliere comunale a capo del gruppo di opposizione “Ari futura”.

Al centro della vicenda c’è un manifesto diffuso nel 2010 dal sindaco con l’intestazione del Comune di Ari, titolo: “Il carnevale del professore dell’università G. D’Annunzio”, in cui il giudice ha ravvisato gli estremi della diffamazione. Un testo, quello del manifesto, leggibile anche in bacheche e espositori mobili in paese e diffuso anche sotto forma di volantino distribuito in alcuni esercizi pubblici.

Non è la prima volta di un esponente dell’amministrazione comunale condannato per diffamazione. Il 3 dicembre scorso è stata la volta del vicesindaco Renato D’Alessandro, già sindaco per due mandati fino al 2009, che il giudice di pace di Orsogna ha ritenuto colpevole di diffamazione sempre nei confronti di Salerno per fatti risalenti alla campagna elettorale di 5 anni fa. In quel caso, la condanna è giunta per affermazioni lesive dell’onorabilità dell’allora candidato a sindaco Salerno.

«Pensiamo», spiega l’avvocato Marco Femminella di Chieti, difensore del sindaco, «che la sentenza sia incongrua rispetto all’evidenza dei fatti, riconducibili nell’alveo della “critica politica” prevista dall’ordinamento. Faremo appello nella speranza che la sentenza ponga le premesse per una ricomposizione dei rapporti». L’avvocato Giacomo Nicolucci, di Lanciano, difensore di Salerno, argomenta invece che «il testo è stato diffuso non dal gruppo politico del sindaco, ma con l’intestazione del Comune di Ari, elemento che ha conferito un grado di ufficialità che esula dallo scontro politico nelle sedi opportune, come il consiglio comunale. C’è poi la modalità di diffusione del manifesto, un’iniziativa pianificata in un progetto che tendeva a screditare il capo dell'opposizione».

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