Diffidata la Regione per la discarica di amianto

Il Comune: sull’impianto di Taverna Nuova mai un controllo dagli uffici preposti «Mancano studio epidemiologico nelle aree vicine, ecoristoro e alberi intorno»

ORTONA. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Vincenzo D'Ottavio, diffida la Regione perché non ha vigilato e controllato sul rispetto di tutte le prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dallo stesso ente alla Società Sigma 90 Srl ai fini dell’apertura della discarica di amianto di contrada Taverna Nuova. E lo fa con una nota inviata alla Direzione protezione civile ambiente, servizio gestione rifiuti, della Regione, con sede a Pescara, e alla società stessa, nella quale si invita l’ente che ha rilasciato l’autorizzazione a far attuare quanto disposto dall’Aia e, nelle more dell’attuazione, chiede la sospensione dell’Aia e il blocco dell’attività dell’impianto il cui invaso è pieno per metà.

È anche un modo per riaccendere i riflettori su un problema rilevante, su una questione contro la quale si sono battuti residenti e cittadini, con la nascita di un comitato che ha tanto lavorato e ha fatto battaglie in merito. Così si mette anche alle strette la Regione sollecitando un suo intervento per risolvere la vicenda in questione. Insomma un’azione dura portata avanti, soprattutto, dall’assessore all’ambiente, Roberto Serafini, e dal consigliere comunale del Pd, Alessandro Scarlatto, che conosce bene la questione.

«Il punto nevralgico della diffida è lo studio epidemiologico delle aree vicine interessate alla discarica che non è ancora stato fatto», spiega il consigliere Scarlatto, «nonostante l’Aia lo prevede entro 60 giorni dall’avvio dell’attività. Questo studio deve essere realizzato per un discorso di tutela, di sicurezza della popolazione. In pratica, abbiamo il sacrosanto diritto di sapere tutto, tutti i risvolti legati a questo insediamento».

Altri due punti riportati e di non poco conto: la concessione dell’ecoristoro la cui cifra avrebbe dovuto essere stabilita anche in base alla quantità di rifiuti conferiti in discarica; non risulta ottemperata da parte del gestore la prescrizione riguardante la piantumazione di alberi ad alto fusto idonei a creare una schermatura prima dell’inizio dell’attività.

L’amministrazione sottolinea che «la discarica è in funzione già da un po’ senza che siano state adempiute da parte della società tutte le prescrizioni e che la Regione non ha mai esercitato il suo ruolo di vigilanza e controllo. L’invito», conclude, «è a sospendere l'Aia e a provvedere a fare tutto. Nell’ipotesi che ciò non avvenga, il Comune non esclude un’azione risarcitoria».

Lorenzo Seccia

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