Dimesso e morto in casa, medico indagato 

L’inchiesta sul caso del 59enne di Manoppello ricoverato in cardiologia e poi deceduto improvvisamente: oggi l’autopsia

CHIETI. C’è un indagato nell’inchiesta sul decesso del paziente di Cardiologia, dimesso dall’ospedale di Chieti e poi, a distanza di tre ore, deceduto in casa. Un medico del reparto (Cardiologia-Utic) è accusato di omicidio colposo e lesioni. Si tratta, per adesso, di un atto dovuto visto che la procura ha disposto l’autopsia su Alberto Corrado, 59 anni, di Manoppello. L’autopsia, affidata al medico legale Cristian D’Ovidio, è in programma per oggi pomeriggio nell’obitorio di Pescara. La pm Anna Lucia Campo, per individuare le cause del decesso, ha chiamato anche un altro consulente tecnico: lo specialista in malattie del cuore Alessandro Cappucci, direttore della clinica di cardiologia e aritmologia degli Ospedali riuniti di Ancona. Toccherà a D’Ovidio e Cappucci rispondere alla domanda di verità della famiglia: perché Corrado, dopo un ricovero per un intervento programmato e prolungatosi per uno scompenso cardiaco, è morto improvvisamente subito dopo le dimissioni? La famiglia, come consulente di parte, ha nominato il medico legale Paolo Ferrante.
Venerdì pomeriggio, in base a quanto ricostruito dai familiari, l’uomo è stato dimesso dal reparto. Ma in serata, una volta tornato nella sua abitazione di Manoppello, ha accusato un improvviso malore che non gli ha lasciato scampo. Le indagini – partite inizialmente a Pescara e poi trasmesse per competenza a Chieti – dovranno stabilire un’eventuale correlazione tra le dimissioni dal reparto di cardiologia e la tragedia che si è consumata a distanza di poco tempo. Il primo passo dell’inchiesta è stato il sequestro della cartella clinica, ovvero l’insieme dei documenti che raccolgono le informazioni sul percorso diagnostico-terapeutico seguito dal paziente.
Corrado era stato ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico ma, prima di affrontare l’operazione, sarebbe dovuto cessare lo scompenso cardiaco: in attesa dell’intervento, fissato poi ai giorni successivi, l’uomo è stato dimesso e sarebbe dovuto tornare in ospedale il lunedì. Ma la situazione è precipitata nel giro di appena tre ore: Corrado ha cominciato a sentirsi male fino alla morte. Sul posto è arrivata l’ambulanza del 118, ma non c’è stato niente da fare: Corrado era già morto. A quel punto i familiari si sono rivolti ai carabinieri della compagnia di Popoli, che hanno informato il pm di turno a Pescara, Luca Sciarretta. La salma, a disposizione dell’autorità giudiziaria, è stata trasferita all’obitorio dell’ospedale di Pescara. Finora i familiari – come conferma l’avvocato Enzo Di Lodovico, che li assiste insieme allo studio legale Giesse di Montesilvano – non hanno presentato un esposto, ma il procedimento per omicidio colposo è partito d’ufficio dopo che i parenti della vittima sono stati ascoltati a sommarie informazioni.
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