Dipartimenti Asl Chieti, i 33 candidati a direttore

Il manager dovrà scegliere fra tre nomi eletti per le aree sanitarie e amministrative

CHIETI. Nomi pronti per la scelta dei direttori degli undici dipartimenti della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti. Figure apicali che gestiranno risorse umane e strumentali nelle diverse aree sanitarie e tecnico-amministrative della Asl e che di fatto segneranno il nuovo corso unitario dell'azienda sanitaria. Non mancano le polemiche. Maria Piccone della Cgil-medici dice: «Tra i nomi ci sono molti colleghi prossimi alla pensione che, qualora nominati capo-dipartimento, sarebbero figure a scadenza, destinate a giocare poco nel dare nuovo corso a questa azienda. Ci auguriamo che il direttore generale rifletta anche su questo aspetto».

Le polemiche sembra siano solo all'inizio e per il direttore generale dell'azienda, Francesco Zavattaro, designare ora i direttori, scegliendo nelle diverse terne proposte, non sarà semplice. «Si tratta», commenta intanto la notizia il manager, «di un ulteriore tassello nel processo di organizzazione della nuova Azienda, nata dalla fusione tra le due ex Asl di Lanciano-Vasto e Chieti, avvenuta il 1º gennaio 2010. Insieme ai direttori delle unità operative complesse sanitarie, eletti nelle terne, ci stiamo già confrontando in un evento, della durata di due giorni, sotto la guida del professor Roberto Vaccani, docente di organizzazione e personale alla Sda Bocconi School of Management. E' l'occasione per condividere gli obiettivi da raggiungere e per fare in modo che tutti i candidati prendano piena coscienza delle linee operative che l'Azienda seguirà nell'immediato futuro, attraverso un confronto serrato».

La nomina definitiva dei direttori di dipartimento, 9 sanitari e 2 dell'area professionale e tecnica, dovrebbe avvenire a breve. Per il momento si sa che a fine marzo sono stati eletti i componenti dei Comitati di dipartimento, votati da medici, infermieri, tecnici e amministrativi. Comitati che, in questi giorni, si sono riuniti per votare e indicare le terne di nomi in cui Zavattaro può muoversi. Scelte, sembra, non del tutto condivise dalla base.

Nei corridoi rumoreggia qualche commento amaro. Nella triade del dipartimento del cuore, per esempio, non figura un universitario ma soprattutto un cardiochirurgo. Manca il nome di Raffaele De Caterina, primario della cardiologia universitaria e studioso di fama internazionale, o quello di Gabriele Di Giammarco, direttore della cardiochirurgia universitaria. C'è quello, invece, di Francesco Spigonardo, già capo dipartimento cuore per la Asl di Chieti, il più quotato tra Filoteo Gaeta, primario cardiologia B, e Giovanni Scipioni, vertice della terapia intensiva cardiochirurgica. «Proprio a proposito degli anestesisti», conclude la Piccone, «ci siamo da sempre battuti contro l'estromissione dal dipartimento di emergenza e accettazione, cosa che è accaduta e che ha tagliato fuori dalla partecipazione alle votazioni un anello fondamentale di quest'area assistenziale».

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