Dipendenti al lavoro gratis Il caso divide la Provincia

La lettera di Radoccia sul sabato da volontari apre il dibattito nell’ente senza soldi L’assessore al personale: «Iniziativa lodevole». La Cgil: «È una provocazione»

CHIETI. Qualcuno ha storto il muso, qualcun altro ha protestato, altri sono favorevoli. La lettera-appello del segretario della Provincia, Angelo Radoccia, che chiede ai dipendenti dell’ente di mettersi a disposizione gratis il sabato per le opere di manutenzione di strade e scuole, non poteva suscitare reazioni le più disparate. Il dato di fatto è che l’ente non ha fondi per la manutenzione ordinaria delle sue proprietà. Anzi: ci sono 13 milioni di euro di debiti da coprire con un piano di rientro diluito in dieci anni. Ma la situazione è ulteriormente drammatica perché mancano 5 milioni per chiudere il bilancio 2014. Non trascurando che ogni ipotesi di manovra finanziaria di aggiustamento dei conti trova l’ostacolo nei 140 milioni di mutui in corso di ammortamento con le rate da pagare ai prestatori.

AAA manutentori cercasi. Di qui l’iniziativa singolare del segretario Radoccia che ha scritto di suo pugno una lettera agli oltre 400 dipendenti chiedendo loro di dare la disponibilità ad eseguire, come attività di volontariato, il sabato mattina e al di fuori dell’orario consueto, i lavori di sfalcio dell’erba sulle strade e nelle aree di pertinenza delle scuole. E il progetto vede proprio in Radoccia il primo esecutore-esempio delle prestazioni lavorative auspicate. «Quotidianamente», scrive il segretario generale della Provincia ai dipendenti, «giungono segnalazioni e lamentele, purtroppo ben fondate, da parte dei cittadini, a causa della mancata manutenzione delle strade e delle scuole. Diamo un segnale di speranza, di impegno, per dire a tutti che noi ci siamo. Che le lavoratrici e i lavoratori della Provincia ce la mettono tutta e scendono in campo, in prima persona, senza badare ai livelli, alle mansioni, senza alcun tornaconto. Sarà una mera attività di volontariato con finalità sociali, per mostrare che al di là dei luoghi comuni, è fortissimo il nostro senso di appartenenza, il legame con questa istituzione che sentiamo nostra e per la quale siamo disposti a spendere tempo e fatica», La lettera di Radoccia si conclude con l’invito a dare un riscontro all’appello, «facendo affidamento su una massiccia adesione».

La reazione dell’assessore. «Il segretario generale è il primo responsabile del personale dell’ente. Secondo me», commenta l’assessore provinciale al personale, Arturo Scopino, «questa iniziativa serve a mettere in evidenza la condizione grave e disastrosa in cui si trova la Provincia per i fondi che non ci sono. Abbiamo appena 50 mila per lo sfalcio delle erbe: l’anno scorso erano 340 mila. Sono somme minimali che non garantiscono nulla. Ma è anche un modo per responsabilizzare i dipendenti e dare un segnale al governo centrale che così non si può andare avanti. Se lo Stato continua a tagliare fondi in questo modo, farà solo del male all’immagine del nostro territorio».

I sindacati si mobilitano. «La cosa è molto anomala», commenta Paola Puglielli, segretario provinciale della Cgil-Funzione pubblica, «e può apparire anche come provocazione. Si pongono problemi non indifferenti: se uno si fa male che cosa succede? C’è poi il problema della riorganizzazione di un ente in disuso per cui bisogna capire dove andranno a finire le funzioni svolte finora, compresa la manutenzione delle strade. Comunque visto che martedì (domani per chi legge, ndc), incontro le Rsu della Provincia, affronteremo anche questo argomento».

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