recupero del centro storico

E Italia Nostra boccia il nuovo largo dell’Appello

LANCIANO. «Non trasformate largo dell’Appello in una trappola per topi». Italia Nostra, per voce del presidente dell’associazione, Pierluigi Vinciguerra, interviene sul progetto di riqualificazione...

LANCIANO. «Non trasformate largo dell’Appello in una trappola per topi». Italia Nostra, per voce del presidente dell’associazione, Pierluigi Vinciguerra, interviene sul progetto di riqualificazione ideato dai residenti dei quartieri Civitanova e Sacca e dall’omomina associazione culturale e si rivolge direttamente all’amministrazione comunale.

«La struttura in legno», giudica Vinciguerra, «assomiglia tanto a una trappola per topi e la proposta progettuale è di pesante impatto su uno spazio, piazza e luogo collettivo, che ha la sua unitarietà e il suo equilibrio». Per Italia Nostra per riqualificare il centro storico, e in particolare i quartieri Civitanova e Sacca da sempre a rischio degrado, non ci sarebbe bisogno di grandi progetti, ma basterebbe «sgombrare largo dell’Appello dalle auto, aumentare il numero delle panchine, potenziare il verde della piazza e eliminare o razionalizzare i contenitori della spazzatura. Nessun monumento», spiega ancora Vinciguerra, «così come ipotizzato dall’amministrazione comunale, perché la piazza è di piccole dimensioni. Costringere quello spazio ad una struttura chiusa significherebbe fargli perdere la sua reale vocazione».

Il presidente di Italia Nostra critica anche l’idea di rendere via delle Ripe una sorta di corridoio a cielo aperto ricoperto da strutture in legno e vegetazione: «Questo tipo di interventi», accusa, «non sono degni nemmeno di un dibattito pubblico e portano solo a disperdere e snaturare irreversibilmente equilibri di immagini e di paesaggio ormai consolidati, producendo con preoccupante evidenza una pericolosa china rispetto alla tutela del patrimonio del centro storico».

Per Italia Nostra il rischio concreto è che l’amministrazione comunale possa consentire la realizzazione di «scempi edilizi così come avvenuto nel piccolo piazzale di Porta San Biagio interamente ricoperto da una struttura in legno e vetro che ha completamente snaturato il belvedere e la piazzetta di porta San Biagio dove fino a pochi anni fa i vasai essiccavano i manufatti in terracotta. Non bisogna abusare della parola riqualificazione», ammonisce Vinciguerra, «di fronte al progetto di Sacca e Civitanova c’è da preoccuparsi per le idee che a Lanciano si continuano a partorire. Italia Nostra vigilerà e si chiede come arginare questo profluvio di idee flosce che continuano ad inondare la cosiddetta riqualificazione del centro storico, meglio diremmo “squalificazione”». (d.d.l.)

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