Zona industriale

E sulle emissioni irritanti Cianci (Sel) chiede controlli

VASTO. «Troppa superficialità da parte degli enti preposti sulle emissioni irritanti nella zona industriale di Punta Penna e troppi interrogativi rimasti senza risposta». Sel interviene sul fenomeno...

VASTO. «Troppa superficialità da parte degli enti preposti sulle emissioni irritanti nella zona industriale di Punta Penna e troppi interrogativi rimasti senza risposta». Sel interviene sul fenomeno che nelle giornate del 13 e 14 febbraio è stato avvertito dagli addetti dell’impianto di depurazione del Coniv, facendo suonare di nuovo l’allarme sulla qualità dell’aria nell’agglomerato. Alle perplessità di Confindustria (che ha manifestato forti dubbi sulla reale portata del fenomeno) fa da contraltare la preoccupazione di alcune forze politiche.

«Nonostante le due conferenze di servizio convocate dal sindaco Luciano Lapenna nel 2012 che hanno visto coinvolti tutti gli enti deputati alla tutela e al controllo del territorio, poco o nulla si è fatto», sostiene Sante Cianci, coordinatore cittadino di Sinistra, ecologia e libertà, «gli interrogativi sono tutti ancora senza risposta: qual è la causa di questi fenomeni, quale la loro provenienza, com’è la qualità dell’aria in quella zona, i parametri relativi alle emissioni sono rispettati o alcuni inquinanti sforano i limiti previsti? Si tratta solo di esalazioni maleodoranti o questi inquinanti sono anche nocivi per la salute dei lavoratori e dei tanti visitatori di quella zona che in estate diventano migliaia al giorno? Nessun segnale di interesse da parte degli enti competenti: un’assoluta superficialità e sottovalutazione del problema», incalza Cianci, secondo il quale «l’incertezza sulla natura e la gravità di questi fenomeni non impedisce però a quelle stesse istituzioni di rilasciare le autorizzazioni a un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi, ignorando la contrarietà del Comune», prosegue il coordinatore cittadino di Sel, «eppure la Provincia nei propri strumenti programmatici delineava un quadro di parziale rivisitazione dell’area di Punta Penna, dando indicazioni per un progressivo alleggerimento della pressione industriale in una zona così delicata e caratterizzata da emergenze di natura paesaggistica, naturalistica ed archeologica».

Chiaro il riferimento al progetto Recogen della ditta Puccioni che di recente ha ottenuto il via libera.

Anna Bontempo

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