Ecofox ferma la produzione di biodiesel

Paura per decine di lavoratori di Gir Sud e Robotec in Val Sinello. Vastocem vince ricorso al Tar contro la Provincia

VASTO. Il vortice della crisi continua a risucchiare un numero sempre maggiore di aziende. Il grafico dell'occupazione scende a picco mentre cresce l’esercito dei dipendenti in cassa integrazione. Anche la Ecofox di Punta Penna, azienda del gruppo Berloni che produce biodiesel, ha messo il freno. In Valsinello, la paralisi dell'automotive fa rallentare la marcia anche a Robotec e Gir sud. Meno amaro il periodo per Vastocem. L'amministratore delegato, Gerardo Ramundo, ha vinto la battaglia contro la Provincia. Il Tar ha respinto il ricorso presentato dall'ente teatino dando via libera alla realizzazione dell'insediamento produttivo a Punta Penna.

Ecofox. I costi delle materie prime, la crisi del settore auto e lo stallo del mercato del biodiesel obbligano Ecofox, fino a qualche mese fa una delle aziende più sane del Vastese, a fermare la produzione. Lo stabilimento di Punta Penna in questo periodo, in attesa di tempi migliori, si occupa esenzialmente della commercializzazione del prodotto più che di produzione. In fabbrica, ci sono una decina di lavoratori. Un'altra quarantina è in cassa integrazione. I dirigenti della Ecofox che nel 2010 avevano presentato alla Provincia la richiesta di autorizzazione alla ristrutturazione e ammodernamento degli impianti con eventuale raddoppio della manodopera, deve ora fare i conti con la recessione.

Robotec e Gir Sud. «La paura che decine di lavoratori possano perdere il posto è fondata». A dichiararlo è il segretario generale provinciale Fiom, Mario Codagnone. «Ci sono tante aziende in sofferenza e troppi ritardi nel pagamento degli stipendi. I sindacati stanno cercando in tutti i modi di evitare i licenziamenti e per questo continuano a invocare il ricorso ai contratti di solidarietà. L'occupazione va salvata»dice Codagnone, «è stata aperta una trattativa anche con la Robotec e la Gir sud di Gissi (200 dipendenti, in maggioranza donne)per cercare di ricorrere al termine della cassa integrazione ai contratti di solidarietà», fa sapere il sindacalista.

« I volumi produttivi in tutto il settore metalmeccanico sono in picchiata. Il modo migliore per salvare l’occupazione è far lavorare tutti un po’ meno», insiste il rappresentante provinciale della Fiom.

Vastocem. Potrebbe essere presto ultimato invece lo stabilimento Vastocem, l’azienda che si occuperà di macinare e insacchettare cemento all'ombra del faro istoniense. È stato accolto il ricorso al Tar dei legali dell'azienda, gli avvocati Giovanni Di Biase e Giulio Circeo, presentato il 28 settembre scorso contro le perplessità avanzate dalla Provincia. Le motivazioni allegate alla richiesta di chiarimenti dell'amministrazione provinciale, nel corso della Conferenza dei servizi il 27 aprile 2012, sono state definite atipiche e generiche. Inoltre, non è dato sapere quante persone occuperà a regime l'azienda. Lo stabilimento è stato al centro di numerose contestazioni del comitato cittadino per la tutela del territorio. A preoccupare gli ambientalisti è la vicinanza della fabbrica alla strada di accesso alla riserva di Punta Aderci. " Vastocem non è una fabbrica inquinante», hanno ripetuto al Tar i legali dell'azienda.

Paola Calvano

©RIPRODUZIONE RISERVATA