Ele, tumefazione su una spalla

Il mistero della maestra scomparsa e trovata morta: un antropologo forense farà chiarezza

VASTO. Ricostruire nel modo più fedele possibile le ultime ore di vita di Eleonora Gizzi, stabilire con certezza le cause e il periodo della morte. Il procuratore della Repubblica del tribunale di Vasto, Giancarlo Ciani, è deciso a fare chiarezza sulla tragica morte della maestra di 34 anni. Una vicenda che ha creato tanto sgomento in città. A molti quesiti dovrà dare una risposta un antropologo forense di Roma che sarà a Vasto venerdì per il conferimento dell’incarico. L’ipotesi dell’allontanamento volontario della donna ipotizzato da subito dalla polizia, appare ormai una certezza come pure il suo stato depressivo. È certo anche che il 7 aprile Eleonora non era sotto il viadotto Prascovia, ma è morta in quel punto. Resta da verificare, dove è stata fino al giorno della morte e se è sempre stata sola.

I sopralluoghi. A coordinare le ricerche di Eleonora Gizzi è stata la prefettura. Per 4 volte i cani hanno controllato via Salce. Quattro tecnici della società autostrade il 3 aprile videro una sagoma umana sotto il ponte. Non è affatto certo però che fosse Eleonora. In quel punto pare si fermino e passino tantissime persone per i motivi più vari. Il 7 aprile lo stesso tecnico che martedì scorso ha ritrovato il corpo fece dei controlli in quel punto. Eleonora non c’era. Una settimana dopo, il 14 aprile, in via Salce arrivò la troupe televisiva di “Chi l’ha visto?” e insieme al papà di Eleonora, Italo Gizzi, si avvicinarono al ponte. Nè loro, nè tutti volontari tornati in quel punto nei giorni a seguire avvertirono l’odore sgradevole di un corpo in decomposizione. Eleonora è morta dopo. Come ha fatto a sopravvivere per così tanto tempo. L’ha aiutata qualcuno? Il complice. Ne è certa la neurologa Mafalda Cipulli che ha spiegato anche agli investigatori che difficilmente nelle condizioni in cui era Eleonora Gizzi avrebbe potuto sopravvivere per tanto tempo. Aver lasciato a casa l’adorato cane Pimpa dal quale non si separava mai fa ipotizzare al medico che Eleonora avesse programmato un allontanamento non da sola. Ma questa è una supposizione.

È morta in via Salce. Mancando gli organi interni dei resti scheletrificati secondo il medico legale Cristian D’Ovidio è impossibile risalire con certezza alla data della morte. Un valido aiuto arriverà dallo studio della “fauna cadaverica” prelevata sulla salma. Di sicuro Eleonora Gizzi è morta nel punto in cui è stata ritrovata. A raccontarlo è la tumefazione trovata sulla spalla appoggiata al muretto di cemento attaccato al ponte. Potrebbe essere morta a causa del freddo che ha cercato di combattere coprendosi con i cartoni. Forse aveva scelto quel punto sapendo che difficilmente qualcuno sarebbe riuscito a vederla. Ponendosi al centro del ponte e guardando l’orizzonte l’occhio viene ingannato da un avvallamento che dà la sensazione che tutta l’area recintata del ritrovamento sia vuota. Troppi i particolari da chiarire. I funerali dell’educatrice potrebbero per questo slittare alla prossima settimana.

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