Estorsione, condannato anche D'Alò

Con una complice chiedeva soldi a un avvocato: dovrà scontare 3 anni e 9 mesi

VASTO. Minacciò insieme ad una amica una facoltosa avvocatessa di San Salvo per farsi consegnare 5mila euro, ma la professionista avvisò i carabinieri che arrestarono Marcello D'Alò, 33 anni e la complice, Angela Mareglia, 26 anni, in flagranza. Martedì il tribunale ha condannato Marcello D'Alò a 3 anni e 9 mesi e al risarcimento della parte civile rappresentata dall'avvocato Fiorenzo Cieri.

E' arrivata al capolinea la vicenda che esattamente un anno fa suscitò scalpore a San Salvo, città natale della vittima e dei suoi estorsori. Fondamentale fu la collaborazione e il sangue freddo della professionista che, protetta dai carabinieri, riuscì a recitare talmente bene la sua parte da far cadere in trappola i ricattatori.  Tutto cominciò alla fine dell'estate 2009 con una lettera minatoria. Marcello D'Alò e Angela Mareglia chiedevano al noto penalista 5mila euro. Per settimane i due minacciarono ritorsioni per telefono o attraverso messaggi.  Fino a quando l'avvocatessa preoccupata chiese aiuto ai carabinieri.  D'accordo con la Procura i militari organizzarono pedinamenti e intercettazioni.  Il legale finse di cedere al ricatto indicando dove e come avrebbe lasciato il denaro. 

A quel punto la coppia pensò di avere vinto.  Dopo qualche ora i due si presentarono all'appuntamento. Non immaginavano che l'intero quartiere fosse circondato dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile.  La coppia vedendo la busta che pensavano custodisse i 5mila euro sorrise soddisfatta e dopo qualche minuto si avvicinò al pacchetto.  Non appenna D'Alò e la complice afferrarono la busta vennero circondati dai carabinieri e ammanettati.  Dopo settimane di angoscia la vittima ricominciò a sorridere. 

Marcello D'Alò fu rinchiuso nel carcere di Torre Sinello, Angela Mareglia venne accompagnata nel penitenziario di Madonna del Freddo, a Chieti. Il processo a carico della ragazza è stato celebrato sei mesi fa. La donna, difesa dall'avvocato Angela Pennetta, è stata condannata a due anni e sei mesi di reclusione.  Martedì il tribunale, presidente Antonio Sabusco, giudici a latere Laura D'Arcangelo e Fabrizio Pasquale, ha celebrato l'udienza a carico di D'Alò.  I difensori dell'indagato, Amerigo Lanza e Luigi Masciulli, hanno cercato di convincere i giudici che le responsabilità del loro assistito nella vicenda erano marginali.

Il pm, Giuseppe Falasca, non è parso dello stesso avviso. La relazione e il dossier investigativo redatto dai carabinieri hanno convinto il magistrato della colpevolezza dell'imputato.  L'esaustiva requisitoria della pubblica accusa ha convinto il collegio giudicante che le responsabilità dell'uomo fossero maggiori di quelle della sua complice. Il tribunale ha, quindi, condannato D'Alò a 3 anni e 9 mesi di reclusione. La difesa dell'imputato intende presentare ricorso contro la sentenza alla Corte d'Appello.

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