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Estrazione del gas dal lago «Bocciate il piano Forest»

BOMBA. Un documento politico inviato al presidente della Regione, Gianni Chiodi, ai capigruppo regionali, ai segretari di partito, al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e ai...

BOMBA. Un documento politico inviato al presidente della Regione, Gianni Chiodi, ai capigruppo regionali, ai segretari di partito, al presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, e ai parlamentari eletti in Abruzzo, per un impegno comune volto alla bocciatura definitiva del progetto della Forest Oil di estrazione del gas vicino al lago di Bomba. L’iniziativa è del comitato “Gestione partecipata del territorio”, che segue da vicino la vicenda.

Non è bastata la doppia bocciatura del Comitato Via (valutazione impatto ambientale): con il ricorso al Tar la multinazionale americana è riuscita a riaprire il confronto con la Regione. «Da qualche mese il Comitato Via ha avviato un confronto solitario con la Forest, che ha di fatto escluso dall’iter le altre parti interessate», segnala il presidente del Comitato cittadino, Massimo Colonna, «ha concesso alla ditta di presentare nuova documentazione e ha accettato di effettuare, il 22 maggio scorso, su espressa richiesta della società, un incontro con il dirigente della Divisione coordinamento controllo dighe in esercizio del ministero. Dal verbale si evince la volontà di costituire una cabina di regia per costituire un sistema di monitoraggio della subsidenza, in palese contrasto con l’applicazione del principio di precauzione. Nella “cabina di regia” viene trascurata la rappresentanza degli enti locali, in primo luogo il Comune di Bomba, e si ha chiaramente l’impressione che il rilascio della concessione, nonostante il parere non favorevole espresso, venga dato come fatto acquisito».

Il 18 luglio, intanto, al Via si parlerà ancora dell’istanza della Forest. «La discussione è sulla richiesta di “convocazione di tavolo tecnico per determinazioni delle compensazioni ambientali”, un argomento non compreso tra quelli su cui ha eccepito il Tar», sottolinea Colonna, «quale giustificazione di legittimità e di merito si possa addurre al riguardo? Il Comitato Via ha interpretato in maniera restrittiva l’ordinanza del Tar, adottando modalità di riunione che negano di fatto la pubblicità e la trasparenza degli atti amministrativi: quanto emerso dagli incontri bilaterali sarà reso pubblico e sottoposto al giudizio delle altre parti interessate? Per questo il Comitato di Bomba si rivolge al governatore Chiodi, a tutti gli amministratori e ai politici regionali, affinché tutta la comunità abruzzese difenda il proprio territorio pretendendo l’applicazione del principio di precauzione». (s.so.)

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