Faccia a faccia tra Lapenna e Forte

Molino ha ritirato la sua candidatura sul filo del rasoio e Vastoviva è fuori per un cavillo

VASTO. La sfida è tra il sindaco Luciano Lapenna e il segretario del Pd, Giuseppe Forte. L'assessore alle Finanze, Domenico Molino, il primo a formalizzare la sua candidatura alle primarie, l'ha ritirata nel pomeriggio di ieri per lasciare spazio ai due contendenti. Il terzo incomodo non c'è: Vastoviva, l'associazione che fa capo ad un gruppo di militanti Pd, non ha presentato il suo candidato.

Due sono i candidati per le primarie del 27 febbraio, giorno in cui si svolgerà la mini-consultazione per la scelta del candidato sindaco. La sfida è tra Lapenna e Forte, di nuovo antagonisti come lo sono stati nel 2006. In quella tornata elettorale il segretario cittadino del Pd si presentò con la sua lista civica "Forte per Vasto" (dove era candidato Molino), per appoggiare poi, al ballottaggio, Lapenna. Ora la competizione è interna al partito democratico.

Così come anticipato dalle sirene della politica, Molino ha deciso di farsi da parte, affidando ad un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio alcune riflessioni. La sua firma è tra quelle che sostengono la candidatura di Forte. «Dopo una lunga analisi fatta con amici e compagni, che in questi ultimi mesi mi hanno sempre sostenuto, ho nutrito la scelta di non partecipare alle primarie», dice l'assessore, «sono stato e sono profondo sostenitore della scelta della classe dirigente con il suffragio del popolo del Pd e del centrosinistra, ma in special modo di tutti quei cittadini che si riconoscono in chi vuole interpretare un progetto politico al di fuori dei vecchi schemi dei partiti per la scelta del candidato sindaco», conclude Molino che per oggi ha indetto una conferenza stampa.

Forte, invece, spiega così la sua discesa in campo. «Il confronto tra il maggiore esponente dell'amministrazione che conclude il mandato elettorale, e il maggior responsabile politico del Pd, credo possa fare in modo che tutti possano sentirsi rappresentati e quindi giungere ad una vera sintesi politica affidata alla partecipazione e al voto del popolo di tutto il centrosinistra di Vasto».

Non ci sono altri contendenti. Il regolamento scelto per la consultazione, che prevede candidature sottoscritte dal 30 per cento degli iscritti (cioè 90 firme), ha impedito ad un rappresentante di Vastoviva di partecipare. L'associazione, che ha subito protestato parlando di «abuso», ha informato gli organismi nazionali. Ieri Angelo Bucciarelli, uno degli esponenti del sodalizio, è partito alla volta di Roma dove ha avuto un incontro con la presidente del Pd, Rosi Bindi. «Faremo ricorso», annuncia Bucciarelli, «le regole imposte dal regolamento mirano alla tutela esclusiva di una sola parte».

© RIPRODUZIONE RISERVATA