la protesta degli operatori eas 22
«Facevamo assistenza nelle case, ora siamo badanti»
LANCIANO. Da operatori assistenziali a badanti. Questo si sentono gli operatori dell’Ente d’ambito sociale 22 (Lanciano), dopo tagli e cambiamenti nella gestione dei servizi. Gli ultimi sono quelli...
LANCIANO. Da operatori assistenziali a badanti. Questo si sentono gli operatori dell’Ente d’ambito sociale 22 (Lanciano), dopo tagli e cambiamenti nella gestione dei servizi. Gli ultimi sono quelli dell’amministrazione comunale, che ha deciso per la compartecipazione degli utenti ai servizi domiciliari, per cui in tanti hanno rinunciato al servizio, e ha introdotto i voucher sociali, che complicano il sistema di pagamento.
Una rappresentanza di operatori che lavorano con il Comune (dall’iniziativa si è dissociata la cooperativa Samidad) ieri ha protestato sotto il municipio. «Le politiche scellerate del Comune, della Regione e della Asl hanno creato problemi agli assistiti, già con i loro disagi, e a noi operatori», dice Luca Cicerchia, «la nostra figura è sminuita e precarizzata per i contratti e per la continuità lavorativa». Filomena Capitanio svolge questo lavoro da 12 anni: «Ci considerano badanti, invece diamo assistenza qualificata. I pazienti che seguiamo vengono curati a casa meglio che in ospedale, garantiamo dignità e rispetto».
Il sistema dei voucher entrerà in vigore dal febbraio. «Non si tiene conto del nostro operato e del disagio alle famiglie, che subiscono ulteriore burocrazia», sostiene Annamaria Fornaro, «il Comune si libera delle gare d’appalto, ma l’utente, a inizio mese, deve rivolgersi ai servizi sociali e ritirare il blocchetto di voucher che in pratica è il nostro stipendio. E decide da quale cooperativa farsi seguire scegliendo da un anonimo elenco». (s.so.)
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