Famiglia di falsari in manette

Aveva appena speso la settima banconota finta in un negozio del centro.

CHIETI. Quartiere residenziale in subbuglio per una famiglia di «falsari», alla fine arrestata dagli uomini della mobile e della volante subito dopo la spendita della settima banconota falsa da 100 euro, usata per comprare un chilo di salsicce nella macelleria della villa comunale.

In carcere sono finiti Nunzio Gadaleta, 41 anni, la moglie Maria Lionetti, 38 anni, e il figlio della coppia Francesco Gadaleta, 19 anni, di Cerignola. Le manette sono scattate alle 12,50, di ieri, quando i tre erano appena usciti da “Andreina”, frequentatissima macelleria nella zona della villa comunale, tra via XXIV Maggio e viale Europa dove il martedì si svolge il primo mercato della settimana. Sarà proprio Angela, la titolare del negozio, avvertita da una dipendente che li aveva appena serviti, a confermare alla polizia di aver appena ricevuto 100 euro per la vendita di un chilo di salsicce. L’agente ha verificato che anche quella banconota era falsa e così sono scattati gli arresti da parte degli uomini della Mobile, guidati dal vicequestore Paolo Monanni, e delle squadre volanti dirette dalla vicequestore Katia Basilico.

I poliziotti sono giunti sul posto in abiti civili, appena avvertiti da uno dei sei commercianti del centro, tra cui un negoziante di mozzarelle e un barista, dove la famigliola aveva appena “rifilato” le banconote false. Piccoli acquisti, per avere indietro il resto, di soldi veri. I tre addosso avevano altre 20 banconote da 100 euro, false anche quelle, tutte della stessa serie. Padre, madre e figlio sono stati caricati sulle auto della polizia, partita a sirene spiegate alla volta della questura. Subito dopo i colleghi del commissariato di Cerignola hanno perquisito la casa di residenza dei Gadaleta, dove sono stati trovati una pistola giocattolo modificata, 20 munizioni, due spadini utili per lo scasso e una carabina ad aria compressa.

«Sono ancora molto spaventata», dice Angela, titolare della macelleria davanti alla quale sono avvenuti gli arresti, «ho visto una donna bionda che entrava e usciva dal negozio che poi ho scoperto essere un’agente. Non mi sono accorta di nulla. E’ stata la mia collaboratrice che mi ha detto che fuori c’era la polizia che parlava con alcune persone di soldi falsi, banconote da 100, e così, la mia dipendente mi ha detto che poco prima tre persone, le stesse con le quali stava discutendo la polizia, avevano appena comprato delle salsicce proprio con 100 euro». Intanto le indagini proseguono per capire da dove provengano le banconote false, dicono gli investigatori «di buona fattura».