Femminicidio, ecco come difendersi

Affollato seminario alla d’Annunzio per discutere come affrontare un fenomeno in preoccupante crescita

CHIETI. Una donna lituana uccisa nell’ottobre 2011 dal partner, imprenditore edile, a Vasto. Un mese dopo, un finanziere, sempre a Vasto, ammazza la moglie e poi si toglie la vita. Nel dicembre 2012, una prostituta romena viene uccisa dal fidanzato di Chieti. Sono gli ultimi tributi di sangue versati in una provincia che non sembra affatto al riparo dalla violenza sulle donne. Fenomeno in fase di preoccupante ascesa, in un tempo di grave crisi economica, con episodi tragici che sfociano nel femminicidio, ma che soprattutto si nutredi una molto più estesa attività di stalking e maltrattamenti in famiglia difficile da poter osservare e riportare alla luce.

Di femminicidio si è parlato, nel corso di un affollatissimo seminario, nell’auditorium del rettorato della d’Annunzio. Proprio per far emergere questo fenomeno sommerso, Pietro Falco, medico legale, direttore dell'unità complessa di Medicina legale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, ha posto l’attenzione sull'esigenza di mettere in rete il flusso di informazioni riguardanti le possibili diagnosi sospette fra gli enti sanitari e le forze dell'ordine. Un modo per verificare tutte quelle situazioni in cui alla valutazione del medico, le lesioni esibite inducano a pensare che possano essere state procurate da maltrattamenti.

Ha condotto l'evento il professor Michele Cascavilla, vice direttore del dipartimento di Scienze giuridiche e sociali dell’università Chieti-Pescara che ha relazionato sui diritti delle donne.

Il professor Antonio Maria La Scala, docente di Diritto penale all'università Lum Jean Monnet di Casamassima (Bari), presidente nazionale dell'associazione Gens nova, ha illustrato il panorama normativo appena approvato dal legislatore in tema di femminicidio e violenza sui minori, in particolare sulle introduzioni normative di maggiore rilievo, come quella che prevede l’accesso al gratuito patrocinio a spese dello Stato per le donne che subiscono violenza, senza tenere conto del reddito posseduto, e inoltre, l'impossibilità di ritirare la denuncia querela da parte della donna, nel momento in cui viene presentata all'autorità giudiziaria. Tutto questo per impedire il consueto sopruso da parte del partner violento, di estorcere con le minacce la remissione della querela.

Maurizio De Meis, psicologo clinico, responsabile culturale di Gens Nova per l’ Abruzzo, ha affrontato le dinamiche comportamentali dello stalker, inquadrandole dal punto di vista delle caratteristiche di personalità. Fra l'altro, ha evidenziato la scarsa propensione del partner violento a riconoscere l'esistenza «dell'altro», causa l'assenza di empatia nelle relazioni e l'incapacità di poter cogliere i pensieri, le emozioni e le esigenze della donna, considerandola «cosa propria, oggetto inanimato di cui disporre a proprio piacimento e, nel momento in cui lei si ribella, la uccide se non riesce a tenerla legata e sé».

Dal seminario della d’Annunzio è apparso chiaro che l'arma vincente resta la corretta informazione, da fornire a tutte le donne, circa le possibilità normative e istituzionali predisposte a tutt'oggi per la difesa e la tutela dei loro diritti e la necessità di educare i giovani, al rispetto delle donne. Oltre agli appartenenti alle forze dell'ordine, ai medici, psicologi, avvocati, infermieri, assistenti sociali e studenti universitari, al seminario hanno partecipato insegnanti e maturandi degli istituti scolastici teatini come Galiani-De Sterlich, Pomilio e l’istituto psicopedagogico Isabella Gonzaga.

L'evento è stato moderato dalla giornalista, scrittrice, autrice e conduttrice di programmi radiotelevisivi Cinzia Tani, che ha presentato il suo ultimo libro sul femminicidio, edito da Mondadori, dal titolo «Mia per sempre. Quando lui la uccide per rabbia, vendetta, gelosia».

Tani ha ribadito la necessità di dare meno clamore ai protagonisti degli eventi delittuosi, riducendo la ribalta mediatica per dare maggiore spazio all'informazione che realmente aiuti le donne a prevenire e a difendersi dal problema della violenza. (cr.ch)

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