ORTONA

Fermo amministrativo in porto per nave battente bandiera Panama

E' un cargo detenuto dalla Capitaneria di porto per rilevanti irregolarità alle norme contenute nelle principali convenzioni internazionali sul trasporto marittimo

 ORTONA. La nave fermata è una general cargo adibita al trasporto di cereali, lunga 125 metri e di 5mila tonnellate di stazza lorda. La “detenzione”, vero e proprio “fermo amministrativo”, è stata disposta a seguito di un’ispezione tecnico-operativa durata circa 9 ore, effettuata a bordo da un ispettore abilitato PSC (Port State Control) della Direzione marittima di Pescara, nel corso della quale sono state rilevate ben 15 deficienze documentali, strutturali e sulle condizioni di vita dell’equipaggio.

Il Port State Control è l'attività ispettiva delle navi straniere da parte dell'Autorità dello Stato del porto, atta a garantire che la nave che scala un porto in navigazione internazionale non sia in condizioni sub-standard rispetto alle Convenzioni internazionali che regolano la sicurezza della navigazione, costituendo un pericolo per la vita umana in mare e per l'ambiente.

L'attività, in Italia, è svolta esclusivamente da personale del Corpo delle Capitanerie di porto, debitamente formato ed autorizzato quale ispettore PSC. Tra le deficienze che sono state rilevate a bordo della nave detenuta, le più rilevanti concernono la pulizia e la sicurezza della sala macchine, il disallineamento del timone, gravi carenze delle documentazioni nautiche e altre deficienze che congiuntamente hanno mostrato scarsa efficienza ed efficacia delle procedure di gestione della sicurezza a bordo.

Il provvedimento di detenzione, previsto dalla Direttiva 2009/16 dell’UE, recepita dall’ordinamento legislativo italiano con il d.lgs. 53 del 2011, è una misura che viene adottata a tutela della sicurezza della navigazione e dei lavoratori imbarcati sulle unità straniere che scalano i porti dei Paesi aderenti al Memorandum of Understanding di Parigi, un accordo internazionale che si prefigge l’obiettivo di migliorare gli standard di sicurezza delle navi attraverso un sistema armonizzato e condiviso di controlli e di sanzioni che arrivano sino a prevedere la “messa al bando” dai porti europei delle unità che non rispettano i parametri minimi di sicurezza riconosciuti.

La nave detenuta potrà riprendere il suo regolare servizio solo dopo aver rimediato alle deficienze riscontrate