Festa per «Il bambino incredibile»

Raduno a Chieti di genitori e figli nati con tecninche artificiali. Dal 1997, nel reparto di medicina delle riproduzione sono nati oltre 1100 bambini

CHIETI. In macchina, in treno e persino in camper. Sono arrivati in massa per incontrare quei camici bianchi che considerano co-genitori dei propri figli. L'equipe del centro di medicina della riproduzione ha voluto chiamarla la "Festa del bambino incredibile". Per le tante famiglie accorse è stato semplicemente il ritrovo dei "figli di Tiboni".

La sala conferenze dell'ospedale Santissima Annunziata per un pomeriggio è diventata teatro di vita, di quella su cui la natura non aveva puntato abbastanza e su cui la scienza è riuscita a sorprendere. «Dopo 17 anni di tentativi non ti è permesso sperare, perché la delusione è insopportabile». Natalizia ha 39 anni. Oggi è mamma di due gemellini di 3. Insieme a suo marito Enzo si erano rassegnati. «Ci siamo concessi solo due tentativi di inseminazione, al primo ci siamo riusciti», racconta la donna.

La festa scorre in incontri e parole. «Le ho spedito le fotografie e ora eccolo qui». «Si ricorda ancora il suo nome, come fa?». «Che emozione alla prima ecografia, vero?». Frasi separate compongono il senso dell'incontro tra Gian Mario Tiboni, gli specialisti del centro teatino di medicina della riproduzione e le famiglie.

I piccoli passano dalle braccia dei genitori a quelle delle dottoresse. E' il momento della foto ricordo, quella per l'album di famiglia. «C'è un bimbo, Francesco, di sette anni, a cui mi sono ripromessa di stringere la mano», sorride Franca Giampietro, ginecologa, responsabile dell'attività di laboratorio del centro, «la sua voglia di nascere ha dell'incredibile. Eravamo riusciti a trasferire nell'utero della madre un solo embrione fecondato. Le possibilità che attecchisse erano minime».

Era il 1997 quando il centro teatino iniziava a funzionare. Da allora oltre 1100 bambini sono nati. Tre anni fa, in occasione del decimo compleanno, Gian Mario Tiboni aveva organizzato una festa analoga ma una nevicata eccezionale gli negò la gioia di un raduno dai grandi numeri. Ieri il sole ha incorniciato un pomeriggio denso di presenze. Sono state invitate oltre 300 famiglie, molte di loro hanno risposto.

Nunzia è arrivata dalla Campania. «Aspetto un altro bimbo da quattro mesi e, grazie all'aiuto di questo centro, ne ho già avuta una, che oggi ha 3 anni». Così è stato anche per Nazario e Lucia, che il primo figlio l'hanno avuto 8 anni fa. «Poi sono arrivati, tre anni e mezzo fa, i gemellini, un maschio e una femmina».

Sono venuti dal Gargano, dicono che non potevano mancare. «Siamo stati in lista d'attesa per un anno», è la storia di Rosanna e Antonio, «il nostro sogno si è avverato e gli stress psicologici e fisici, a cui siamo andati incontro, sono solo un lontano ricordo».

Pamela e Antonello, abruzzesi, hanno due gemelline di 11 mesi. «Ho avuto più aborti e una gravidanza finita male al sesto mese», dice la donna, «anche la prima inseminazione non è andata bene. Poi loro sono arrivate. Alla prima ecografia abbiamo pianto tutti, io e le dottoresse».

Più d'uno non è riuscito a credere che il sogno si fosse avverato, fino alla nascita del figlio. Così è stato per Stefania e Paolo, marchigiani, che il 28 dicembre scorso sono diventati genitori di una splendida bimba. «Dopo aver tentato cinque volte», racconta Stefania, «avevamo messo da parte il desiderio di avere un figlio. Poi siamo venuti qui. Mi sono resa davvero conto di essere diventata mamma, solo quando l'ho vista nascere».

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