Fossacesia, ogni anno cento abitanti in più

Il paese della Costa dei trabocchi è l'unico del Frentano con i residenti in costante crescita

FOSSACESIA. Se è per la toponomastica, allora ci siamo: il Campidoglio c'è già. Certo, qui è solo una contrada di 280 residenti, ma quel nome al momento basta e avanza per richiamare alla mente il Colle dal quale si erge il municipio della città più grande e popolata d'Italia. Sia chiaro: nessuno da qui oserà sfidare Roma. Però mai dire mai: perché se continua così come ha fatto nell'ultimo decennio, per diventare come la Capitale, che di abitanti ne conta 3 milioni, ci vorranno 29.935 anni, ma il risultato sarà raggiunto. Lentamente ma con costanza. Se lo ricorderanno i nostri discendenti delle futuribili ere di là da venire, ma va bene lo stesso: l'importante è crederci. Se poi proprio proprio si vogliono accorciare i tempi si potrebbe pensare di raggiungere Lanciano, con i suoi 36 mila abitanti, ma bisognerà pazientare 295 anni. Chieti, invece, con 53 mila residenti, richiede qualche anno e qualche capello o pelo di barba bianchi in più: 465 anni.

Perché l'evoluzione demografica di Fossacesia, località balneare della costa chietina, 140 metri sul livello del mare, è qualcosa di insolito tra i borghi con meno di diecimila residenti e, soprattutto, di queste parti: negli ultimi dieci anni, infatti, il paese alla sinistra della foce del fiume Sangro - medaglia d'argento al merito civile per le rappresaglie subite dalla violenza nazista, l'abbazia dei passionisti sul colle che domina l'Adriatico - è sempre e solo cresciuto in abitanti: 1.033 unità per l'esattezza, dal 2002 al 2011. Mai, in questo periodo, un arretramento. Un pari e patta, allora? Neanche per sogno. Solo e sempre in salita. Se nel 2003 gli abitanti erano 5.572, l'anno dopo sono stati 5.692. E quello successivo? 5.799. Nel 2006? 5.898. Fino ad arrivare ai 6.474 del 2011. Un'evoluzione portentosa. Com'è lontanto il 1951: all'epoca rappresentava il massimo storico di abitanti raggiunto dal paese che all'Unità d'Italia si presentava con 3.204 "anime". Certo, qui la natalità, con il 12,2%, è più alta della mortalità, all'8,5%. Anche con il tasso migratorio non si scherza: 5,6%. Mettiamoci pure che tutte le attrazioni di qui sono dedicate al fascino di Venere, la dea romana associata all'amore, alla bellezza e alla fertilità, e il gioco è fatto. Ecco quindi che il paese continua ad esercitare una sorta di effetto-calamita su chi deve decidere dove prendere residenza.

«Il nostro paese ha molte peculiarità», dice Fausto Stante, sindaco da due anni e mezzo, al primo mandato, «geograficamente Fossacesia gode di una posizione ottimale e ha un percorso viario eccezionale. E poi è un centro abbastanza tranquillo. Abbiamo parchi e aree attrezzate. C'è la possibilità di fare alcuni chilometri di passeggiate al mare e a San Giovanni in Venere, con un paesaggio spettacolare e in pianura. Certo, come Comune se non avessimo il cappio al collo del patto di stabilità potremmo investire di più, ma la conduzione dell'amministrazione è sana. Stiamo riordinando alcune ipotesi sul turismo», sottolinea Stante, «che deve ancora decollare bene con strutture ricettive e con altre attività in cantiere. Proprio per questo stiamo rivedendo il piano regolatore affinché sia commisurato alle reali esigenze di sviluppo della comunità. La nostra cittadina fa da traino al comprensorio e sicuramente è la punta di diamante della vallata del Sangro. Mettiamoci pure che il paese è giovane e che una settantina di nascite in media l'anno non sono poca cosa».

Secondo l'assessore ai servizi sociali, Fabrizio D'Amario, «la crescita del paese in termini di abitanti ha fatto cambiare le esigenze dei residenti rispetto a un deceennio fa. Tant'è che sono sempre più numerose le famiglie che chiedono al Comune assistenza per anziani e minorenni. La recente crisi finanziaria, poi, ha accentuato questa esigenza mettendo in seria difficoltà molte famiglie giunte nel nostro paese e che lavorano in Val di Sangro. Ciononostante, attraverso l'assessorato», spiega D'Amario, «cerchiamo di non trascurare alcuni settori importanti e anche di essere competitivi nel sociale fornendo servizi a 360 gradi. La disponibilità di case c'è, ci sono nuove costruzioni in corso. E poi il paese è abbastanza tranquillo», conclude l'assessore, «i prezzi sono bassi, i parcheggi ci sono, in cinque minuti si raggiunge il mare e se c'è bisogno di andare a Lanciano si affronta la trasferta spendendo soltanto qualche minuto in più».

Di Fossacesia, paese del ciclista Alessandro Fantini, dell'atleta Enrico Saraceni, dello storico Pietro Pollidori e dell'archeologo Domenico Romanelli, è anche il presidente della Provincia in carica, Enrico Di Giuseppantonio, per anni sindaco. «La crescita del paese dipende dai servizi che si riescono ad erogare», sottolinea Di Giuseppantonio, «e anche dalla qualità della vita. Le scelte politiche degli ultimi anni hanno contribuito a incrementare la popolazione. Ecco, mi aspetto una integrazione tra nuovi e vecchi fossacesiani: l'aspirazione di quando ero sindaco era di avere una comunità unita e forte. Ciò dipende dalle istituzioni, dalle associazioni e dagli stessi cittadini. Penso», aggiunge il presidente della Provincia, «che il paese possa crescere ancora in abitanti: il turismo della Costa dei trabocchi, che per anni abbiamo coltivato, può diventare una vera industria in grado di catturare gente che viene ad abitare qui e sviluppare ulteriori investimenti e occupazione. Non trascuriamo che una mano nella crescita ce l'ha data la zona industriale della Val di Sangro che dà lavoro anche a chi viene da fuori regione e che magari prende casa da noi».

Si dice che dall'unione della tanto venerata dea Venere con Anchise nacque Enea, padre di Ascanio, capostipite della futura Roma. Roma? Allora i conti tornano. Ma per farli eguagliare in termini di popolazione bisognerà pazientare per quasi trentamila anni. Chi vivrà vedrà.

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