Foto di bimbi nudi in casa dell’allenatore

Dopo il bacio alla ragazzina di 13 anni la polizia scopre oltre cento immagini e filmati choc, il 60enne è già a processo

CHIETI. «Ho avuto l’impressione che volesse baciarmi sulla bocca», dice la ragazzina al giudice che la sta interrogando a porte chiuse in tribunale. Ma non è solo una storia di baci rubati a una 13enne. Sull’allenatore di 60 anni, indagato per violenza sessuale, pende una nuova e inquietante accusa: la detenzione di oltre cento fotografie e quattro filmati di bambini nudi oppure abusati.

Rischia tre anni di carcere R.C., tecnico di uno sport femminile di nicchia di cui era appassionata anche l’adolescente teatina che, dopo quel bacio, anzi quei baci, raccontò tutto ai genitori. Frequentava le scuole medie, la ragazzina, quando l’allenatore le diede un appuntamento in centro a Chieti. Per settimane i due si erano scambiati messaggi anche molto intimi tramite Facebook. Ma quel giorno di due anni fa la loro amicizia da virtuale era diventata reale.

Il 60enne e la ragazzina si incontrano sul Corso e vanno alla villa Comunale, come abbiamo già raccontato ieri ma oggi emergono nuovi particolari di una vicenda giudiziaria che si è complicata per l’allenatore. R.C. infatti è coinvolto anche in una seconda inchiesta scaturita dalla denuncia per i baci alla minorenne ma che con questo episodio non ha nulla a che fare. E’ un fatto nuovo finito sul tavolo di un magistrato della procura distrettuale dell’Aquila e già arrivata al capolinea. L’allenatore è stato rinviato a giudizio per la collezione di fotografie scabrose in parte cartacee e per il resto contenute in dvd insieme a filmati a luci rosse con lo stesso contenuto di bimbi abusati. Così a maggio del 2015, R.C., difeso dall’avvocato Marco Femminella, comparirà davanti a un giudice e non è escluso che chieda di poter patteggiare la pena per evitare la vergogna di un processo pubblico e una condanna a tre anni di reclusione. Ma torniamo all’incontro che non si conclude nel campetto di basket della villa comunale. I due, stando al racconto della presunta vittima, riprendono a passeggiare e tornano sul Corso finché non si fermano proprio davanti al palazzo di giustizia. E’ in piazza San Giustino, dice l’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Lucia Anna Campo, che l’allenatore abbraccia la ragazzina e poi la bacia sulle guance e sulla fronte. Anche se lei ha raccontato mercoledì scorso, davanti al gip Antonella Redaelli, che il 60enne volesse baciarla sulla bocca. Ma lei lo respinge. Si divincola e fugge.

Qualche giorno dopo la polizia giudiziaria irrompe in casa di R.C. per sequestrargli il computer delle chat. Ma in una borsa scopre la collezione di foto choc con bambini nudi.