Gas, more per bollette mai ricevute

Centinaia di avvisi di pagamento trovati a marcire nei campi

TORREVECCHIA. Blocchi di bollette del gas mai recapitate e abbandonate a marcire nei campi, o imbucate a mazzi di quindici o venti in una sola cassetta delle lettere. Ma Poste italiane non c'entra, perché il concessionario della distribuzione del metano ha deciso di affidarsi a un servizio postale privato che in paese ha provocato un disastro senza precedenti. E il Comune ha deciso di intervenire. Oggi il sindaco Katja Baboro incontrerà i cittadini a Palazzo dei baroni (alle 18,30) per raccogliere le lamentele sul servizio postale fantasma.

Il Comune ha affidato a Lorenzo Cesarone (foto), settore tutela dei consumatori dell'Associazione cattolica artigiani italiani (Acai), la strategia di risposta a Italcogim.

C'è anche un'esperienza personale del sindaco nella lista di perle della posta privata di Italcogim-servizi, la società nata con lo scorporo di Italcogim-reti, «il cui servizio continua a confermarsi serio e affidabile, con interventi rapidi dopo la segnalazione di guasti e altri inconvenienti», sottolinea il primo cittadino che riferisce di aver trovato qualche giorno fa nella cassetta della posta «le bollette intestate a tutti i Baboro di Torrevecchia, praticamente tutti i miei parenti, un vero e proprio marchio di fabbrica di questo supposto servizio postale privato, visto che sono in molti ad aver ricevuto diverse buste destinate a utenti con identico cognome».

Il rivenimento più originale l'ha fatto un contadino, che nel suo campo ha raccolto una ventina di buste intestate a famiglie che negli stessi giorni ricevevano solleciti, avvisi di messa in mora e minacce di distacco per mancato pagamento entro la scadenza.

«In quattro mesi abbiamo vissuto esperienze ai confini della realtà», osserva il primo cittadino, «a partire dal rompicapo per identificare i responsabili di questo disastro postale, che di fatto non hanno un nome. Però un numero verde sì», aggiunge Baboro, «dove peraltro catturare un operatore disponibile è un'impresa, salvo poi rendersi conto di avere a che fare con un anonimo call center in cui ragazzette saccenti ti propongono assurdità da non credere, per esempio che il recapito delle bollette del gas è di competenza del Comune».

C'è poi un sito internet, inefficace quanto la telefonata al numero gratuito e fuori portata per gli utenti più anziani. I cittadini, esaperati dai continui disagi e dal pericolo di dover pagare more per bollette mai recapitate, sono decisi ad andare fino in fondo. E il Comune non si tira indietro, anzi.

«Faremo un'azione collettiva, per nulla dimostrativa», annuncia contrariato il sindaco Baboro, «per aprire un dialogo franco con Italcogim e mettere fine a un dialogo tra sordi».
Francesco Blasi

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