Gas, quattro nuovi pozzi vicino al fiume Treste

Cupello, progetto della Stogit di Crema nella zona tra Cupello e Lentella L’investimento è per potenziare l’impianto che viene usato nei mesi freddi

CUPELLO. Quattro nuovi pozzi per stoccare gas metano e la realizzazione di un nuovo impianto di stoccaggio nel Vastese nel triangolo compreso fra Cupello, Lentella e Montenero di Bisaccia, nel Molise. È quanto prevede il nuovo progetto della società Stogit di Crema. La domanda fu inoltrata la prima volta l’11 febbraio 2013 al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, e pubblicata 3 giorni dopo sul quotidiano la Repubblica. Successivamente furono fatte delle integrazioni. In un avviso comparso qualche giorno fa la società fa sapere che la procedura procede e segue il suo iter. Dopo aver formulato la nuova domanda il 3 dicembre scorso al ministero, la Stogit ha inviato a tutti gli enti interessati dalla istruttoria di valutazione ambientale, la documentazione tecnica integrativa.

La società vuole aumentare del 10% la pressione di esercizio delle strutture realizzate in Abruzzo negli anni Sessanta. Per farlo dovrebbe realizzare nel Vastese le infrastrutture necessarie. L’area individuata è di circa 80 chilometri quadrati, 70 dei quali sono spalmati fra Cupello e Lentella, a ridosso del fiume Treste. La società offre ampie garanzie sull’attività di deposito e la successiva reimmissione nella rete nazionale del gas ed esclude problemi di carattere ambientale.

La documentazione depositata negli uffici delle Regioni Abruzzo e Molise, Province di Chieti e Campobasso, Comuni di Cupello, Lentella e Montenero di Bisaccia, è consultabile da tutti. Basta digitare il sito web del ministero dell’Ambiente. In realtà sulla richiesta della Stogit un anno fa si era espressa in modo negativo Rifondazione comunista. Marilisa Spalatino aveva paventato rischi legati al pericolo di scoppi e inquinamento di terreni. La Stogit ha più volte ribadito che non è così e ogni timore è infondato.

La società di Crema vorrebbe incrementare l’attività radicando la sua presenza sul territorio e aumentando la potenza degli impianti che nel periodo estivo stoccano il gas proveniente dalla rete nazionale e lo reimmettono nella rete durante i mesi freddi.

Per la società il progetto creerebbe nuove opportunità per il territorio.

Come spesso accade in questi casi qualcuno accoglie con favore l’iniziatica e ricorda che negli anni Sessanta l’impianto portò occupazione e benessere. Altri, al contrario, sono piuttosto scettici e temono ripercussioni negative. (p.c.)

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