Geriatria, ancora letti in corridoio

I familiari indignati: ci sono stanze vuote inutilizzate e chiuse a chiave

CHIETI. Sale l'indignazione per le condizioni nelle quali gli anziani sono costretti a curarsi nella Geriatria. Reparto che sta assumendo sempre più l'aspetto di un accampamento dove i malati vengono parcheggiati, in barella, lungo i corridoi. «Indecoroso» è il commento generale.

«Una situazione vergognosa» commenta M.C., parente di un degente. «Mio nonno è stato ricoverato il 3 febbraio scorso, siccome non erano disponibili stanze, al momento, l'hanno sistemato lungo il corridoio. Credevo si trattasse di una soluzione momentanea invece, ad oggi, il letto è ancora addossato alla parete del corridoio insieme ad altri pazienti che non hanno una stanza che li possa accogliere».

Alle proteste educate dei familiari i medici rispondono che sono stati «attuati dei tagli sui posti letto da parte della Regione» e che quindi loro hanno le mani legate.

«Non si capisce perché» aggiunge M.C., «i pazienti possano essere sistemati lungo i corridoi, mentre alcune stanze, con i letti vuoti, restano sotto chiave. Abbiamo sollecitato più volte di aprirle, ma il personale ci ha detto che non sono autorizzati a farlo. La situazione è davvero grave». Una indignazione che ha spinto M.C. a scattare delle foto «per dimostrare la civiltà del nostro ospedale che dovrebbe dare conforto a persone sofferenti. Mi vergogno solamente se penso a quei pazienti che devono sopportare il loro dolore tra il via vai della gente. In barba alle regole della privacy».

Anche D.D., che svolge la professione di avvocato dice di essere «disgustata nel vedere i malati della geratria di Chieti allungati su letti provvisori lungo i corridoi, con flebo attaccate, badanti che cambiavano le povere anziane durante l'andirivieni di parenti ed amici. Sono questi i tagli della sanità che servono a rimpinguare le casse della Regione? A discapito dei più deboli? È davvero vergognoso che tutto ciò accada nella civile regione d'Abruzzo».

«Se è vero che la civiltà di un paese si misura dall'attenzione che pone nei confronti delle persone anziane» aggiunge I.G., che ha in reparto il nonno «allora l'Abruzzo, con queste premesse, non ha nessuna speranza di diventarlo. La dignità delle persone non ha una scdenza in base all'età, va sempre salvaguardata soprattutto quando c'è di mezzo la salute».
Stesso copione nel reparto di Pediatria. Tre giorni fa c'erano 33 pazienti, in un reparto che conta 21 posti letto. Alcuni piccoli sono stati sistemati nelle anse del corridoio, dove sono stati ricavati angoli più protetti, ma per 5 di loro non c'è stata alternativa che il ricovero su rotelle in pieno corridoio.

Il policlinico di Colle dell'Ara scoppia e francamente non si riesce a capire come la Asl intenda sistemare l'imminente trasloco della clinica psichiatrica diretta dal professore Filippo Maria Ferro attualmente ospitata all'ospedale di Guardiagrele.

Il polo cardiochirurgico è all'anno zero «e un reparto di pazienti psichiatrici» ha sottolineato il primario più volte «non si improvvisa, ha bisogno di accorgimenti speciali e di spazi reali».
E al momento non è stato ancora presentato un piano di ristrutturazione.
Il pienone nelle corsie te lo aspetti già prima di entrare in ospedale.

Lo capisci dalla lunga fila di auto parcheggiate, in barba ai divieti e persino in doppia fila, fin sotto il cavalcavia. Auto sono sui marciapiedi anche giù verso il Villaggio e l'asse attrezzato, ferme persino sul cordolo della rotatoria.

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