Giro di squillo, coinvolti 2 giudici

Frequentatori di night della costa, sono sotto procedimento del Csm

CHIETI. Hanno chiesto entrambi il trasferimento, Ciro Marsella, da 23 anni al tribunale di Chieti e un collega in servizio negli uffici giudiziari teatini da qualche anno. I magistrati sono sotto procedimento disciplinare del Csm perché coinvolti in una storia che li avrebbe visti frequentatori di entraineuse nei night club, il Taix di Francavilla e l’ex Angelo Azzurro di Roseto, di proprietà di Francesco Rocco Di Renzo, gestore di locali notturni denunciato nel luglio del 2008 per associazione a delinquere finalizzata all’agevolazione e allo sfruttamento della prostituzione. Un personaggio questi che risulta essere molto vicino al giudice Marsella (come si legge dalle intercettazioni telefoniche della squadra mobile di Chieti pubblicate dal quotidiano Libero) e parte in alcune cause istruite dalla sezione lavoro del tribunale.

Nella stessa vicenda delle frequentazioni notturne nei locali della riviera, sarebbe coinvolto anche un noto dentista della città, amico di Marsella. Al professionista, che peraltro è il dentista sia di Marsella sia di Rocco Di Renzo, il proprietario dei night, risultano essere state affidate dalla sezione lavoro di Chieti, in tre anni, 214 consulenze tecniche, «numero di gran lunga superiore a quello dagli stessi magistrati affidato agli altri consulenti». E’ quanto scrive il procuratore generale della corte di cassazione nella azione di promozione del procedimento disciplinare.

Curiose coincidenze che hanno fatto scattare la segnalazione da parte dei pm della procura di Chieti ai colleghi del tribunale di Campobasso. Ma i magistrati molisani non hanno ritenuto che i comportamenti dei giudici teatini avessero rilevanza penale, tant’è che hanno archiviato il caso. Il procedimento disciplinare nei loro confronti però è partito. Così che i giudici hanno ritenuto di dover precedere, con le richieste di trasferimento, le decisioni del Csm. Una mossa che doveva servire ad anticipare la eventuale «punizione» del Consiglio superiore e il clamore che ne sarebbe conseguito se si fosse venuti a conoscenza del perché.

La richiesta dell’altro giudice, che sembra essere comunque coinvolto marginalmente nella storia dei night, è stata accettata e il giudice già trasferito al tribunale dell’Aquila, mentre il caso di Marsella, che ha chiesto il trasferimento alla corte di appello, è ancora all’analisi del Csm, anche perché l’istanza è stata avanzata poco tempo fa.

La vicenda parte da una indagine della squadra mobile di Chieti sul Taix e sull’ ex Angelo Azzurro di Roseto. Gli uomini del vicequestore aggiunto Paolo Monnanni nel luglio 2008 piombano nei locali notturni. I clienti sono di alto rango, professionisti, medici, avvocati, imprenditori di Chieti e Pescara. Poco importa agli investigatori, ai quali interessano i gestori dei locali (sei in tutto compreso Di Renzo) che secondo i poliziotti avevano organizzato un vero e proprio reclutamento di ragazze straniere, entraineuse tenute in stato di soggezione, pagate 15, 20 euro a quarto d’ora dai clienti, oltre le bevande e gli extra. Particolari che saltano fuori dalle dichiarazioni delle stesse ragazze. Ma tra gli «utilizzatori finali» ci sono personaggi noti tra i quali i giudici e il dentista.

E si scoprono particolari interessanti: Marsella in alcune telefonate si lamenta persino dell’atteggiamento di una delle entraineuse che si sarebbe comportata male con lui. In un’altra telefonata parla con Rocco Di Renzo perché si attivi a procurare una donna «a un amico nostro». I poliziotti registrano molte altre conversazioni, tra queste anche quella dell’altro giudice che avrebbe diviso una affettuosa amicizia con il collega. Frequentazioni che per i due si sono rivelate pericolose.