Gissi, espolode un ordigno in centro e danneggia una pescheria

Boato e spavento in corso Vittorio Emanuele e nelle zone vicine. L’autore forse ripreso dalle telecamere

GISSI. Un boato alle 3,30 della notte e il sonno tranquillo di un intero paese si interrompe all’improvviso. Un risveglio traumatico venerdì per i cittadini di Gissi. Sotto la serranda della pescheria di corso Vittorio Emanuele qualcuno ha sistemato un ordigno. Un grosso raudo simile a quelli che le tifoserie spesso fanno esplodere negli stadi per festeggiare i loro beniamini, facilmente acquistabile ovunque e da chiunque. Di sicuro piuttosto pericoloso.

L’ingresso del locale è stato sventrato. La saracinesca affossata. Il boato provocato dal rudimentale ordigno ha mandato in frantumi i vetri delle finestre di un appartamento sovrastante il locale. Momenti di panico fra i cittadini molti dei quali sono accorsi sul posto per verificare cosa fosse accaduto. «È stato veramente brutto essere svegliati nel cuore della notte da un esplosione», conferma il vicesindaco, l’avvocato Agostino Chieffo.

Per gli investigatori che indagano sull’accaduto più che un attentato contro qualcuno, si è trattato di un atto vandalico. Il titolare della pescheria viene definito come un tranquillo negoziante. L’uomo assicura di non avere nemici nè di avere litigato con qualcuno in particolare. Chiunque sia, l’autore della bravata ha compiuto un’azione scellerata che avrebbe potuto avere conseguenze gravissime.

I carabinieri hanno alzato sulla vicenda un muro di silenzio. Impossibile non individuare analogie con altri episodi analoghi accaduti a Vasto, in via Santa Maria e in via Ciccarone. Purtroppo nessuno si è accorto della presenza dei teppisti prima dell’esplosione.

La pescheria non ha telecamere all’esterno. Lungo la strada, però, ci sono diversi impianti di videosorveglianza. L’autore del gesto potrebbe essere stato ripreso durante la fuga. Il paese è stordito, si sente nel mirino.

L’attentato costringe ancora una volta il Vastese a confrontarsi con la dimensione di territorio di frontiera afflitto da continui comportamenti malavitosi. Il primo inquietate campanello d’allarme a Gissi squillò sei anni fa con diversi incendi di autovetture. In seguire sia nel piccolo paese e sia nei centri vicini si sono succeduti furti e rapine. «Eppure il ministero degli Interni e quello della Difesa continuano a svuotare le caserme», hanno commentato amaramente i cittadini di Gissi. Nell’ultimo anno sono stati eliminati servizi importanti. «Anche il Medio e Alto Vastese ha bisogno di aiuto», hanno dicono gli abitanti di Gissi. (p.c.)

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