guardia di finanza

Giubbotti con false griffe «Imbottiture pericolose»

VASTO. Contraffazione. È diventato un grosso problema accresciuto dalla crisi. Perché il consumatore è convinto che acquistando prodotti contraffatti risparmia. In realtà la contraffazione sta...

VASTO. Contraffazione. È diventato un grosso problema accresciuto dalla crisi. Perché il consumatore è convinto che acquistando prodotti contraffatti risparmia. In realtà la contraffazione sta regalando sempre più spesso malanni, intolleranze e aumento d’illegalità. La guardia di finanza ha potenziato i servizi nel territorio provinciale per mettere un freno a un fenomeno che ormai riguarda tutti i settori merceologici.

«Persino una Ferrari», ha annotato il comandante provinciale dell guardia di finanza, Vittorio Marco Di Sciullo. « E non solo la Ferrari. Durante la mia attività di servizio non mi era mai capitato di scoprire e sequestrare bare contraffatte provenienti dall’Oriente», ha aggiunto l’ufficiale fra i relatori martedì a Vasto di un simposio sulla legalità organizzato da Confcommercio. «Senza contare i danni alla salute. Durante i servizi è capitato di sequestrare giubbotti con false griffe imbottiti di formaldeide. La quantità era 300 volte superiore alla norma e la formaldeide è notoriamente una sostanza cancerogena». L’ufficiale ha spiegato che il 70% dei prodotti contraffatti proviene da India, Cina e Indonesia e viene commercializzato per il 60% nei Paesi dell’Unione europea e per il restante 40% nel resto del mondo. L’altro 30% è prodotto nei Paesi del bacino del Mediterraneo, con l’Italia che si aggiudica il poco piacevole primato di leader nella produzione e consumo.

«I proventi del mercato illegale vanno nelle tasche delle organizzazioni criminali», ha annotato l’ufficiale. «Quando vengono fatte le leggi si dovrebbero coinvolgere le parti interessate. Noi della finanza, diversamente da ciò che si pensa, non siamo i cattivi della società. Al contrario, siamo dalla parte dei commercianti onesti». E ancora. «Chi di dovere dovrebbe impedire la delocalizzazione delle imprese e favorire la produzione Made in Italy». Il colonnello Di Sciullo ha programmato con i suoi uomini capillari servizi di controllo in tutta la provincia e in particolare sulla costa vastese, crocevia della contraffazione. (p.c.)

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