Pupillo-bis: centrosinistra impantanato

Giunta confermata se Valente lascia il posto di vicesindaco

LANCIANO. La conferma di tutti gli assessori della giunta se Progetto Lanciano avesse rinunciato alla carica di vicesindaco per il suo leader Pino Valente. È una delle opzioni valutate ieri, nell’enn...

LANCIANO. La conferma di tutti gli assessori della giunta se Progetto Lanciano avesse rinunciato alla carica di vicesindaco per il suo leader Pino Valente. È una delle opzioni valutate ieri, nell’ennesima giornata di incontri e mediazioni tra le forze politiche di maggioranza, per superare la crisi che sta bloccando la macchina amministrativa da oltre dieci giorni e confermare, così, l’assetto uscito dalle urne nel 2011.

Un’opzione considerata la soluzione per uscire dall’impasse in cui è rimasta bloccata la coalizione di centrosinistra, dopo l’annuncio dell’azzeramento della giunta fatto dal sindaco Mario Pupillo il 13 gennaio scorso, ma che difficilmente si sarebbe potuta spiegare all’opinione pubblica.

Le forze di maggioranza sono a lavoro da giorni per evitare la frattura definitiva, che porterebbe Progetto Lanciano all’appoggio esterno e la maggioranza a contare su soli 11 consiglieri, più il sindaco, contro i 10 dell’opposizione. Numeri che non sono sufficienti per votare il bilancio (ne servono almeno 13). L’alternativa, visto lo stallo della trattativa (Pl chiede almeno tre cambi in giunta, Pupillo ne vorrebbe solo due), è il ritorno alle urne, che la coalizione proverà ad evitare fino a lunedì, giorno in cui il sindaco ha intenzione di illustrare e spiegare le sue decisioni. L’azzeramento della giunta si sta rivelando un boomerang per Pupillo, che in realtà aveva in mente un rimpasto di deleghe. A porre la questione sono stati i consiglieri Gabriele Di Bucchianico e Davide Caporale, passati al gruppo misto, i quali, a sorpresa, hanno chiesto l’azzeramento dell’esecutivo tacciato di «inconsistenza» durante i primi due anni e mezzo di mandato. Forse è stata un’ingenuità assecondare questa richiesta poiché è come se, implicitamente, il sindaco avesse ammesso il fallimento. Adesso tocca a lui indicare il modo di uscire dallo stallo. (s.so.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA