Gruppo Facebook per chiedere l’emodinamica al San Pio di Vasto: è boom di adesioni

VASTO. La protesta corre sul web. “Noi che vogliamo il servizio di emodinamica all’ospedale di Vasto” è il nome del gruppo sorto su facebook su idea di Ugo Aloè, medico e al tempo stesso paziente colpito da patologia cardiologica. In due giorni il gruppo conta quasi 3.600 iscritti, che riportano testimonianze e ricordi dolorosi di chi magari si sarebbe potuto salvare. Un grido corale di indignazione e aiuto per ottenere un reparto salvavita.

Un appello che è l’inizio di un percorso teso a ottenere il servizio tante volte annunciato e anche finanziato, ma mai attivato. Anzi, le ultime notizie annunciano il contrario. All’esercito di utenti iscritti al gruppo, e che non esclude forme di protesta per arrivare nelle stanze giuste, ha risposto anche il deputato del Pd, Maria Amato, annunciando di avere inviato un’interrogazione al ministro della Salute. «Ci sono nel territorio delle province di Chieti e Pescara due sezioni di emodinamica, una nell’ospedale di Chieti e una in quello di Pescara, con evidente concentrazione di risorse in tal senso. Nella parte meridionale d’Abruzzo, invece, non ci sono punti di cura adeguati ad emergenze cardio-vascolari e neuro», è scritto nell’interrogazione, «lo stato di dissesto delle strade e l’obsolescenza del parco ambulanze determina per le aree di confine sud e le aree interne tempi di intervento di gran lunga superiori alla golden hour: occorrerebbe la realizzazione tempestiva di una più adeguata “rete del cuore”».

«La direzione presa dalla Regione sembra essere quella di favorire il privato a discapito della sanità pubblica», sostiene Pietro Smargiassi (M5S), «non vi sarebbero altri motivi per spiegare la chiusura delle guardie mediche, la volontà di sopprimere i punti nascita, la sala di emodinamica che resta una chimera, fino alla chiusura di interi presidi ospedalieri». (p.c.)