Guardiagrele, un'ambulanza per 40 mila utenti

Le radiografie ai polmoni dirottate a policlinico. Scatta la diffida del centrosinistra

CHIETI. Radiografie urgenti dirottate al clinicizzato già sovraccarico di richieste, liste d'attesa che si allungano per quelle programmate e un bacino di 40mila utenti sanitari della fascia pedemontana che rischiano di non avere l'ambulanza pronta a partire in caso di emergenza. Da Guardiagrele arriva una diffida alla direzione generale della Asl teatina per una girandola di inefficienze dovute da alcune settimane a presunte avarie delle macchine a raggi X per torace e addome in servizio alla Radiologia del Santissima Immacolata, tra i più attrezzati reparti dell'intera Azienda sanitaria provinciale. A sollcitare il pronto ritorno in funzione delle apparecchiature, con diffida inviata per conoscenza anche al prefetto Fulvio Rocco De Marinis, sono i cinque consiglieri dell'opposizione di centrosinistra, che dal 2010 hanno proposto una decina di ricorsi al Tar contro la politica sanitaria del centrodestra regionale e il progetto di chiusura di cinque ospedali, con il solo presidio guardiese a essersi salvato in seguito a ordinanze del Consiglio di Stato. «Tale disservizio», scrivono nella diffida Gianna Di Crescenzo, Carla Altorio, Simone Dal Pozzo, Angelo Orlando e Gianluca Primavera, «determina gravi carenze nell’erogazione dell’assistenza nel Presidio di Guardiagrele nell’interesse del bacino di utenza dell’intera Azienda».

I cinque consiglieri spiegano che «tanto gli esami di urgenza quanto quelli programmati non possono essere eseguiti, con la conseguenza che quelli in regime di urgenza impongono onerosi trasporti a Chieti mentre quelli programmati vengono eseguiti con ulteriori ritardi e allungamenti delle liste di attesa o, quando questa è intollerabile, impongono all’assistito di rivolgersi a strutture private». Problemi che coinvolgono, osservano, la stessa affidabilità del 118. «Nel primo caso, il trasporto dei pazienti in altra struttura espone il Pronto soccorso di Guardiagrele al rischio di essere privato della necessaria ambulanza di servizio allorché, come è possibile che si verifichi, quella deputata alle emergenze sia, invece, impiegata per il trasporto ai fini dell’esecuzione degli esami non più garantiti a Guiardiagrele». Segue la diffida vera e propria. «Poiché l'ospedale guardiese è ancora perfettamente operante», affermano, «e codesta Azienda sa quanto sia necessario per dare risposta alle esigenze della Asl di Chieti e, addirittura, di altre aziende che qui chiedono e ottengono disponibilità di posti letto. E poiché non si può privare un presidio di un essenziale servizio di diagnostica, si diffida chi di competenza a voler ripristinare immediatamente la funzionalità completa del servizio con avvertenza che altrimenti si tuteleranno i diritti e gli interessi degli scriventi e della comunità di Guardiagrele in ogni sede». (f.b.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA